Pensione 2025: Quota 103, Ape Sociale, Opzione Donna. Quale futuro?

Pubblicato il 27 Agosto 2024 alle 12:14
Aggiornato il: 29 Agosto 2024 alle 14:06
Autore: Guglielmo Sano
Pensione 2025

Pensione 2025: Quota 103, Ape Sociale, Opzione Donna. Quale futuro?

Pensione 2025: previdenza pronta a tornare sotto i riflettori in vista della prossima Legge di Bilancio. Governo intorno a un tavolo già a fine agosto per discutere del futuro di Quota 103 in versione “contributiva”, Ape Sociale, Opzione Donna ma anche degli aumenti delle pensioni minime e di nuove misure da dedicare ai lavoratori più giovani.

Pensione 2025: si riscalda il dibattito sulla Legge di Bilancio

Pensione 2025: previdenza pronta a tornare sotto i riflettori in vista della prossima Legge di Bilancio. Governo intorno a un tavolo già a fine agosto per discutere, innanzitutto, del futuro di Quota 103 versione “contributiva, Ape Sociale, Opzione Donna. Pare che ci si possa attendere un taglio netto col recente passato. In pratica, all’abbandono del sistema delle Quote con parallelo stop a misure di flessibilità in uscita come Opzione Donna e Ape Sociale.

L’idea principale è quella di modificare dilatare ancora una volta l’ampiezza delle finestre per il pensionamento anticipato. Dopo l’allungamento inserito nella Legge di Bilancio per l’anno in corso, nel caso specifico di Quota 103 si è passati da 3 a 7 mesi per il settore pubblico e da 6 a 9 mesi per quello privato, si valuta di prevederne un altro di ulteriori 6 mesi. In tal modo il prepensionamento potrebbe scattare, a prescindere dall’età anagrafica, con 43 anni e 4 mesi di contributi per gli uomini e con 42 anni e 4 mesi di contributi per le donne.

In arrivo anche aumenti minime e misure per i più giovani?

Pensione 2025: tra le novità che è possibile attendersi in vista della prossima Legge di Bilancio anche un nuovo ridimensionamento del meccanismo di rivalutazione degli assegni. Inoltre, altre priorità dell’esecutivo una decisione sulle pensioni minime (con Forza Italia che caldeggia il loro ulteriore aumento) e l’introduzione di misure dedicate ai lavoratori più giovani.

Su questa linea i tecnici del Mef pensano a ritoccare il meccanismo di erogazione del Tfr. In poche parole, una parte – il 25% – del trattamento di fine rapporto potrebbe essere riservato a forme di pensione integrativa. Tuttavia, si darebbe comunque la possibilità al lavoratore di scegliere se riscattarlo insieme all’altro 75% al termine del rapporto di lavoro, quindi, di non utilizzarlo per dare maggiore consistenza all’importo della pensione.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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