Pensione 2025: cosa potrebbe comparire in manovra? Le ipotesi
Pensione 2025: cosa potrebbe essere previsto in manovra? Le ipotesi
Pensione 2025: previdenza di nuovo al centro del dibattito politico mentre si avviano i lavori preparatori alla manovra per il prossimo anno. Ci si possono attendere modifiche per quanto riguarda Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, tutte in scadenza, nell’ambito di una “mini-riforma” della flessibilità in uscita. Resta sempre il nodo – poche – risorse disponibili. Una panoramica delle ipotesi in campo.
Pensione 2025: cosa potrebbe essere previsto in manovra?
Pensione 2025: previdenza di nuovo al centro del dibattito politico mentre si avviano i lavori preparatori alla manovra per il prossimo anno. Ci si possono attendere modifiche per quanto riguarda Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, tutte modalità di prepensionamento in scadenza a fine 2024, nell’ambito di una mini-riforma della flessibilità in uscita. Per quanto l’intervento sul sistema delle Quote si può già dire qualcosa con relativa certezza: ancora una volta salterà Quota 41 contributiva. L’uscita anticipata dal lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica – cavallo di battaglia elettorale della Lega – è ancora decisamente troppo costosa se si pensa che la spesa previdenziale italiana, una voce già molto pesante per le casse dello stato, continua comunque a crescere ai limiti della sostenibilità.
D’altro canto, la maggioranza starebbe pensando all’introduzione di una versione di Quota 41 dai costi più contenuti limitata a chi ha maturato almeno 12 mesi di contributi entro il 19esimo anno di età. Sempre per rimanere entro limiti ristrettissimi di spesa starebbe tornando in auge (l’anno scorso alla fine aveva prevalso Quota 103 senza condizioni) anche l’ipotesi Quota 104, modalità di uscita anticipata dal lavoro per chi ha almeno 63 anni di età e 41 di contributi. Detto ciò, il Governo, anche se la misura non ha trovato particolare riscontro (soltanto 7mila pensionamenti circa) potrebbe optare per una proroga annuale dell’attuale forma di prepensionamento, ovvero Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) con calcolo dell’assegno in base a sistema contributivo.
Le “finestre” restano uguali. Stop a Opzione Donna e Ape sociale?
Pensione 2025: in questi giorni sembrava al vaglio dei tecnici del Mef l’ipotesi di dilatare le “finestre” del canale di pre-pensionamento che richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per i lavoratori e 41 anni e 10 mesi di contributi per le lavoratrici. In pratica, pareva che il Governo stesse valutando la possibilità di allungare l’attuale periodo di attesa prima dell’effettivo pensionamento (ora di 3 mesi) fino a 6-7 mesi: portando così l’età di pensionamento a 43 anni e 5 mesi per i lavoratori e 42 anni e 5 mesi per le lavoratrici.
Tuttavia, la Lega ha ufficialmente posto il veto a una misura di questo tipo. Più incerto, invece, il futuro delle altre due misure di flessibilità in uscita attualmente previste dal nostro sistema: Opzione Donna e Ape Sociale. Per quanto riguarda Opzione Donna si valuta la proroga per un altro anno o l’abolizione dello strumento (con la previsione di strumenti anti-esodate). Allo stesso modo per Ape Sociale sul tavolo la proroga per un altro anno o una riduzione della platea dei potenziali beneficiari.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it