Legge di Bilancio 2025: detrazioni e bonus. Chi rimane escluso?
Legge di Bilancio 2025: detrazioni e bonus. Chi rimane escluso?
Legge di Bilancio 2025: da attendersi una finanziaria di risanamento dei conti pubblici per il prossimo anno. Per il Governo non solo difficoltà nel reperire risorse da destinare alla conferma di detrazioni e Bonus in vigore ma anche la necessità di ridurne l’ampiezza per alleggerire le casse dello Stato. Per chi potrebbero saltare?
Legge di Bilancio 2025: una manovra di risanamento dei conti pubblici
Legge di Bilancio 2025: non si parla di lacrime e sangue ma di certo c’è da attendersi una finanziaria di risanamento dei conti pubblici. Sono ben note le difficoltà incontrate dal Governo – sin dall’insediamento – nel reperire risorse da destinare alla conferma di detrazioni e Bonus in vigore.
Detto ciò, con il debutto del Piano strutturale di Bilancio Ue – che bisognerà presentare a Bruxelles entro il 20 settembre (d’altra parte, prassi vuole che si possa temporeggiare fino a metà ottobre) – sembra ci sia bisogno anche di ridurre il raggio d’azione di sconti e garanzie fiscali così da alleggerire le appesantite casse dello Stato. Ciò nonostante la probabile stima al rialzo del Pil 2023 con conseguente riduzione del debito pubblico.
Detrazioni e bonus. Chi rimane escluso?
Legge di Bilancio 2025: dunque, ridurre l’ampiezza degli sgravi fiscali per abbassare la spesa pubblica. Questa la ricetta che si intende seguire al MEF. A questo punto, dove intervenire? Uno dei punti su cui starebbero lavorando i tecnici del dicastero dell’Economia quello che riguarda i benefici fiscali, in particolare, quelli dedicati ai redditi più alti. In pratica, l’ipotesi sarebbe quella di eliminare le detrazioni e le deduzioni più comuni, quelle sulle spese mediche e sugli interessi passivi dei mutui per esempio, per chi ha redditi oltre i 120mila euro (e fino ai 240mila euro, limite oltre il quale al momento si azzerano i benefici fiscali).
Escludendo da detrazioni e bonus chi ha un reddito compreso tra 120 e 240 mila euro, o addirittura abbassando il limite fissato ad oggi a 120 mila euro, si andrebbero a guadagnare almeno 2 miliardi di euro secondo le stime del MEF. Tra l’altro, incidendo poco sulle tasche degli italiani più facoltosi, per cui detrazioni e bonus rappresentano circa l’1,5% del proprio reddito. Nulla in confronto al 33% rappresentato dagli sconti fiscali per chi ha un reddito molto basso.
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