Sondaggi TP: 6 italiani su 10 a favore della ricetta Draghi per la competitività

Sondaggi politici elettorali TP, intenzioni di voto 13 settembre 2024

Sondaggi TP: 6 italiani su 10 a favore della ricetta Draghi per la competitività

Torniamo con il nostro consueto sondaggio settimanale basato sui principali avvenimenti di politica interna ed internazionale. Oltre alla scia del caso Sangiuliano, focus sull’atteso rapporto di Mario Draghi sulla competitività dell’Unione Europea. Un report sviluppato in più punti e che pone, tra gli elementi fondamentali, quello di dare più poteri all’UE e maggior capacità di spesa. A questa disamina, si collega la domanda riguardante la possibile revisione del blocco ai motori endotermici, la cui data è attualmente fissata per il 2035.

Sondaggi TP: la maggioranza degli italiani è favorevole alla ricetta Draghi

Abbiamo, chiesto ai nostri lettori cosa ne pensassero di questi due elementi della “cura Draghi” per la bassa competitività europea: avere più poteri e maggior capacità di spesa.

Nel complesso, circa 6 persone su 10 sono a favore. Per il 41,2% “è doveroso, solo con una spesa comune in settori strategici come energia, spazio, digitale, possiamo agganciare Usa e Cina che oggi ci superano”.
C’è un altro 19,2% che si dimostra favorevole “ma solo se gli elettori hanno più voce in capitolo, il Parlamento europeo dovrebbe avere più potere di quello attuale”.
Dall’altro lato, la risposta che va per la maggiore (il 20,1% del campione) è fortemente negativa, e si dice di “No, la sovranità dei popoli è stata già troppo indebolita, con un governo centrale europeo di fatto comanderebbero solo Francia e Germania”. Infine, c’è un 14,4% che sostiene che “non abbiamo bisogno di più spesa pubblica , l’Europa è meno competitiva perché ci sono troppe regole e troppe tasse”. Favorevoli, quindi, il 60,4% del campione. Contrario, il 34,5%.

Sondaggi politici elettorali TP 13 settembre 2024 – il rapporto Draghi e la ricetta per la competitività

Rivedere il blocco ai motori endotermici: netta maggioranza di favorevoli

Rimanendo su temi comunitari, di recente si è parlato di una revisione del blocco entro il 2035 ai motori endotermici. Una delle misure forse più contestate sia dal mondo politico che da quello della società civile. Di recente, inoltre, il ministro Urso si è reso protagonista nell’avanzare la proposta di revisione entro il 2025. Una proposta che sta trovando il favore di industriali ed esponenti politici di altri paesi. Anche il nostro campione è sostanzialmente d’accordo con la revisione del blocco, con un 28,3% che lo eliminerebbe del tutto e un 34,1% che crede che sia giusto favorire le soluzioni ecologiche, ma che il divieto totale sia ingiusto, e che “i consumatori vanno incentivati, non obbligati”. Un 10,2% è poi a favore del rinvio del blocco, ma non alla sua eliminazione. Andando a sommare queste risposte vediamo come oltre il 72% del campione si dimostri favorevole alla revisione. Una percentuale estremamente alta che stacca di quasi 50 punti il blocco opposto: un 13,7% afferma che la misura dello stop ai motori endotermici entro il 2035 sia un buon compromesso e deciso molto in anticipo. Un 10% sostiene che l’UE è già fin troppo timida nella politica ambientale e non deve cedere alle lobby.

Sondaggi politici elettorali TP 13 settembre 2024 – revisione al blocco dei motori endotermici entro il 2035

Sondaggi TP: spaccatura sugli effetti del caso Sangiuliano

Passiamo, poi, a una faccenda squisitamente interna: all’affaire Sangiuliano, il ministro della Cultura dimissionario finito nell’occhio del ciclone per via dei suoi rapporti privati e lavorativi con Maria Rosaria Boccia. Abbiamo chiesto se le dimissioni del ministro Sangiuliano possano danneggiare la popolarità del governo Meloni. Il campione è frammentato e il set di risposte ottiene percentuali molto simili tra loro. C’è comunque una leggera maggioranza che crede in un danneggiamento della popolarità del governo. Per il 27,9% questo caso alimenta la percezione che il centrodestra sia composto da personale politico scadente e non all’altezza delle responsabilità di governo. Un 24,3% crede che per quanto venga intaccata la popolarità del governo Meloni, questa vicenda non inciderà direttamente sulle intenzioni di voto.

C’è poi un 26,9% che minimizza la portata della vicenda trattandosi di “una vicenda minore, quasi di costume, le persone giudicano i governi e i politici sulla base dei provvedimenti che prendono”.
Per ultimo, c’è un 18,1% (risposta meno frequente ma non di nicchia) che sostiene che non solo il governo non ne esca danneggiato ma che “al contrario, gli italiani apprezzino la rapidità con cui Giorgia Meloni ha gestito la vicenda sostituendo subito Sangiuliano con Giuli”.

Sondaggi politici elettorali TP 13 settembre 2024 – gli effetti del caso Sangiuliano

Sondaggi politici elettorali TP, intenzioni di voto al 13 settembre 2024 e fiducia in Giorgia Meloni

Chiudiamo, infine, con le intenzioni di voto e la fiducia nel premier Meloni. Non ci sono grossi cambiamenti, con variazioni percentuali davvero minime rispetto alla scorsa settimana. Si evidenzia il calo di AVS sotto il 7% e il 3,0% secco di Azione di Calenda, al limite della soglia di sbarramento.

Sondaggi politici elettorali TP, intenzioni di voto 13 settembre 2024

Infine, chiudiamo con la fiducia nel premier Meloni, in calo rispetto alla scorsa settimana e dopo un rimbalzo al di sopra del 40%, torna al 39,2% (nel dato molta+abbastanza fiducia).

Sondaggi politici elettorali TP 13 settembre 2024 – fiducia in Giorgia Meloni

Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI tra il 10 e il 12 settembre 2024

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