Aumento pensione minima: nel 2025 oltre 620 euro? L’ipotesi

Pubblicato il 7 Ottobre 2024 alle 13:25
Aggiornato il: 10 Ottobre 2024 alle 16:10
Autore: Guglielmo Sano
Aumento pensione minima

Aumento pensione minima: nel 2025 oltre 620 euro? L’ipotesi

Aumento pensione minima: entra nel vivo la redazione della Legge di Bilancio. Numerosi i temi che si vanno scaldando. Tra questi non può mancare il capitolo Previdenza. Forza Italia chiede un ritocco verso l’altro dei trattamenti più bassi. Aperture da parte del Mef. Per chi potrebbe scattare l’incremento? Una panoramica su quello che si sa al momento.

Aumento pensione minima: Forza Italia spinge e il MEF frena

Aumento pensione minima: entra nel vivo la redazione della Legge di Bilancio per il prossimo anno. Numerosi i temi che si vanno scaldando: dai Bonus destinati al settore edilizio alle misure di supporto alle fasce più deboli dal punto di vista economico passando per l’attuazione della Riforma fiscale. A questi ora si aggiunge, d’altronde non poteva mancare, il capitolo Previdenza.

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Mentre tutto lascia pensare a poche novità in arrivo per quanto riguarda le misure di flessibilità in uscita (si va verso la proroga in blocco di Quota 103 “contributiva”, Ape Sociale e Opzione Donna), potrebbero arrivare importanti novità per i trattamenti più bassi. All’interno della maggioranza, come di consueto, è soprattutto Forza Italia a spingere per l’aumento delle pensioni minime. Gli azzurri chiedono un ritocco dei trattamenti fino a 640-650 euro. Ci sarebbe l’avallo di Palazzo Chigi all’iniziativa.

Nel 2025 oltre 600 euro? L’ipotesi

Aumento pensione minima: aperture da parte del Mef che però vorrebbe mantenere l’incremento entro la soglia dei 630 euro. Di certo il prossimo anno le pensioni minime (ora di 614,77 euro) cresceranno fino a un importo di circa 621 euro in virtù della rivalutazione all’andamento dell’inflazione. I berlusconiani chiedono di garantire un ulteriore aumento delle pensioni minime prorogando la misura che scade a dicembre 2024, quindi, prevedendo un arrotondamento verso l’alto per i trattamenti pari o inferiori al trattamento minimo Inps (598,61 euro al mese).

Servirebbe un apposito stanziamento di risorse per sostenere la misura. Non si esclude di ridurre (ancora una volta) la rivalutazione delle pensioni più alte per coprire (in parte) i costi. Al sicuro da una nuova possibile stretta dovrebbero essere le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo Inps per cui la piena rivalutazione sarà confermata anche il prossimo anno. Per quelle di importo superiore si aspetta anche un pronunciamento della Corte Costituzionale.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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