Sondaggi TP: italiani critici verso Israele in attacco a postazioni ONU

Pubblicato il 18 Ottobre 2024 alle 09:34 Autore: Alessandro Faggiano
sondaggi elettorali TP 18 ottobre 2024 intenzioni di voto

Sondaggi TP: italiani critici verso Israele in attacco a postazioni ONU

Bentornati con il nostro consueto sondaggio settimanale riguardante i principali accadimenti di politica interna ed estera. Continuiamo con il focus sul Medio Oriente e il rapporto tra Italia e Israele. Benjamin Netanyahu ha attaccato delle postazioni dell’ONU in Libano, intimando all’Unifil (acronimo di United Nations Interim Force in Lebanon) di ritirarsi. Oltre a valutare l’attacco di Israele e la richiesta di Netanyahu, abbiamo chiesto se bisognerebbe applicare lo stesso ban dato alla Russia nelle competizioni sportive internazionali. Chiudiamo, infine, con l’inizio delle operazioni di trasferimento di alcuni migranti e richiedenti asilo dall’Italia verso l’Albania.

Sondaggi politici TP: italiani critici verso Israele in attacco a postazioni ONU

Cominciando quindi dall’evento politico della settimana, abbiamo chiesto ai nostri lettori cosa ne pensanno dell’attacco di Israele ad alcune postazioni dell’ONU in Libano. La maggioranza del campione si ritiene contraria alle azioni perpetrate da Israele. Il 31,9% del campione ritiene che “Israele l’abbia fatto di proposito, per intimidire l’Onu e probabilmente non avere testimoni delle proprie operazioni militari” e un altro 26,2% sottolineerebbe come questo sia ” l’esito del criminale modus operandi israeliano, che bombarda un’area nemica senza preoccuparsi del fatto che ci siano civili o soldati dell’ONU”.

Tra chi, invece, sostiene che si sia trattato solo di un errore ma non di un atto deliberato, c’è un 27,8% che afferma che si sia trattato di “un errore provocato dal fatto che Hezbollah ha costruito tunnel vicino alle basi dell’ONU e che questa non ha vigilato perché non accadesse”. Infine, un 10,8% ritiene che “si sia trattato di un errore, non penso che Israele voglia inimicarsi Paesi alleati come l’Italia”.

Nel complesso, il 38,6% degli italiani sostiene che si sia trattato di un errore genuino e che l’obiettivo reale fosse Hezbollah. Dall’altro lato, il 58,1% critica fortemente l’azione militare israeliana.

Sondaggi politici elettorali TP 18 ottobre 2024 -attacco di Israele alle postazioni Unifil (ONU)
Sondaggi politici elettorali TP 18 ottobre 2024 -attacco di Israele alle postazioni Unifil (ONU)

Netanyahu, dopo l’attacco, ha chiesto alle forze ONU di ritirarsi dal Libano. Una richiesta che, per la maggioranza degli italiani, andrebbe respinta. La risposta più gettonata del set (data dal 40,2% del campione) afferma che non bisogna ritirarsi, “sarebbe un cedimento verso Israele, dovrebbero anzi vigilare e testimoniare su ciò che fa l’esercito israeliano in quell’area”. Un 17,5% ritiene che le truppe della missione non debbano ritirarsi ma “va trovato un accordo con Israele perché rimangano al sicuro e sia dato loro un ruolo dopo il conflitto”.

Dall’altro lato, c’è un 25,1% – praticamente un rispondente su quattro – che trova corretta la richiesta di ritiro in quanto le truppe di Unifil “sono state inutili in questi anni, non hanno vigilato e, anzi, si sono rivelate complici di Hezbollah”. Infine, un 13,1% più che entrare nel merito di se sia giusto o sbagliato, sostiene che “anche se il loro ruolo è importante ora è necessario salvaguardare la vita dei soldati italiani, che dovrebbero essere rimpatriati”.

È interessante notare una certa sovrapposizione in termini percentuali tra favorevoli e contrari alle opzioni, con una differenza minima – nel dato aggregato – rispetto alla domanda precedente. Al 38,2% di favorevoli al ritiro, corrisponde un 57,7% di contrari. In questo caso, aumenta leggermente la percentuale di chi non sa o non vuole esprimere una propria opinione (4,1%, rispetto al 3,3% della domanda precedente).

Sondaggi politici elettorali TP 18 ottobre 2024 - Unifil, cosa fare in Libano
Sondaggi politici elettorali TP 18 ottobre 2024 – Unifil, cosa fare in Libano

Sondaggi politici TP: un ban sportivo anche per Israele?

Chiudiamo il trittico di domande riguardante lo Stato di Israele giungendo alla comparazione con la Russia e la sanzione sportiva applicata al Paese guidato da Putin. La Russia, infatti, non può competere a livello sportivo in quasi nessuna disciplina. Abbiamo chiesto se anche per Israele si debba applicare la stessa sanzione e, in questo caso specifico, dalla Nations League. In questo caso, le risposte per la maggiore sono quelle che equiparano la Russia e Israele.

Per il 36,2% “non dovrebbero essere escluse né la Russia né Israele dalle competizioni calcistiche”. Il 29,5% del campione afferma che “è giusto che siano bannati sia Israele che la Russia”. Per chi differenzia i due casi, invece, c’è un 20% che sostiene che “è giusto che sia la Russia a essere bannata, ma non Israele”. Meno della metà (8,9%) afferma il contrario, ovvero che “dovrebbe essere bannata Israele, mentre la Russia andrebbe riammessa alle competizioni internazionali”.

Sondaggi politici elettorali TP 18 ottobre 2024 -ban dalle competizioni sportive per Russia e Israele
Sondaggi politici elettorali TP 18 ottobre 2024 -ban dalle competizioni sportive per Russia e Israele

Sondaggi politici TP, il trasferimento di migranti e richiedenti asilo in Albania divide gli italiani

Prima di passare alle intenzioni di voto, chiudiamo con il trasferimento di alcuni migranti e richiedenti asilo dal Mediterraneo ai centri allestiti in Albania. Abbiamo chiesto al nostro campione cosa ne pensa. La risposta più gettonata è quella favorevole, con un 38% che assicura di essere “molto favorevole, in Italia gli immigrati, soprattutto quelli senza permesso, sono troppi”. C’è poi un altro 12% che afferma di essere favorevole “a patto che il trattamento sia umano, sia data loro la possibilità di chiedere asilo regolarmente e sia fornita una risposta rapida”. Così, si arriva a un 50% esatto di risposte (e considerazioni) positive rispetto al trasferimento di migranti e richiedenti asilo nel Paese vicino.

Dall’altra parte, c’è un 28,2% che afferma di essere contrario perché “si tratta di uno spreco di denaro che non porta alcun vantaggio a nessuno, non cambierebbe nulla fossero portati in un centro italiano”. Infine, un altro 20% si definisce “totalmente contrario, è una sorta di deportazione illegittima, ai migranti verranno negati diritti fondamentali”. Le risposte negative arrivano, in questo caso, al 48,2%, mostrando così una spaccatura abbastanza netta nella popolazione italiana che, però, tende a favorire e dare l’ok all’operazione voluta da Giorgia Meloni.

Sondaggi politici elettorali TP 18 ottobre 2024 - trasferimento migranti e richiedenti asilo in Albania
Sondaggi politici elettorali TP 18 ottobre 2024 – trasferimento migranti e richiedenti asilo in Albania

Sondaggi elettorali TP, intenzioni di voto 18 ottobre. FdI in risalita

Chiudiamo il sondaggio con le intenzioni di voto e l’aggiornamento della fiducia in Giorgia Meloni. Rispetto alla scorsa settimana (QUI IL SONDAGGIO DELL’11 OTTOBRE 2024) si segnala il buon recupero del primo partito d’Italia, FdI, che fa registrare un +0,3% e tocca di nuovo il 29,4%. Molto bene anche Forza Italia (+0,3%) e male Lega (-0,3%). In questo momento, il carroccio è praticamente appaiato con i forzisti di Tajani. Variazioni più contenute per PD (-0,2%), M5S e AVS (entrambi con +0,1%). Anche per le formazioni minori, movimenti poco significativi.

sondaggi elettorali TP 18 ottobre 2024 intenzioni di voto
sondaggi elettorali TP 18 ottobre 2024 intenzioni di voto

Chiudiamo, infine, con la fiducia in Giorgia Meloni, che cresce leggermente e passa dal 40,1% di settimana scorsa al 40,4% di questa ultima rilevazione.

Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3.000 interviste raccolte tra il 16 e il 17 ottobre 2024

Sondaggi politici elettorali TP 18 ottobre 2024 - fiducia in Giorgia Meloni
Sondaggi politici elettorali TP 18 ottobre 2024 – fiducia in Giorgia Meloni

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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