Sondaggi politici TP: immigrati, un terzo degli italiani a favore dei rimpatri
Sondaggi politici TP: immigrati, un terzo degli italiani a favore dei rimpatri
Bentornati con il nostro sondaggio settimanale riguardante i principali accadimenti di politica interna ed internazionale. Focus particolare sull’immigrazione, specialmente dopo l’avvio delle operazioni di trasferimento di alcuni migranti e richiedenti asilo in Albania. Poi, spazio alle elezioni USA e l’impatto sull’Italia. In particolare, chi sarebbe meglio vincesse, per gli interessi italiani, tra i due contendenti alla Casa Bianca.
Sondaggi politici TP, immigrati: un italiano su tre a favore dei rimpatri
Cominciamo col chiedere ai nostri lettori sulla loro percezione dell’immigrazione e del numero di immigrati in Italia, chiedendo nello specifico se, secondo loro, sia un numero eccessivo. Si rileva una spaccatura netta, tra chi crede che ci siano troppi immigrati (49,9%) e chi ritiene che, invece, non sia così (49,0%). Il dato più rilevante, tuttavia, è quello dato dalla risposta più gettonata.
La risposta più frequente (36,6%) afferma che “Sì, andrebbero diminuiti, rimpatriando alcuni di quelli presenti, non portano alcun vero vantaggio, aumentano il tasso di criminalità e l’insicurezza”. Un’altra parte conferma questa tesi senza parlare necessariamente di rimpatri, credendo che “andrebbe fermato l’afflusso e si dovrebbe aumentare la sorveglianza nelle aree in cui gli immigrati portano degrado” (13,3%).
La seconda risposta più gettonata è quella che afferma che “non c’è un numero giusto o sbagliato, a essere importante è l’integrazione e la formazione degli stranieri, che vanno migliorate”. Una risposta data dal 32,4% del campione. Infine, c’è un 16,8% dei rispondenti che crede di “No, anzi, che piaccia o no a causa dell’invecchiamento della popolazione avremo sempre più bisogno di nuovi immigrati”.
Meno dell’1% del campione non sa o non intende rispondere, segno che è un tema ben chiaro alla gran parte degli italiani.
Proseguendo su questa linea, abbiamo chiesto del lavoro della magistratura riguardante le questioni migratorie. Nello specifico: la magistratura cerca di imporre una propria agenda al governo o segue la legge?
Qui, oltre a una spaccatura, c’è una vera e propria polarizzazione, con le risposte più marcate che dominano rispetto alle visioni intermedie.
Per il 44,5% “È evidente come sia molto politicizzata e cerchi di contrastare illegittimamente l’azione del governo per perseguire un’agenda di sinistra”. Dall’altro lato, il 41,1% del campione ritiene che “La magistratura segue la legge, a essere illegittima e pericolosa è la delegittimazione del potere giudiziario che il governo porta avanti”. Vediamo, quindi, come le risposte marcatamente positive o negative siano scelte da oltre l’85% del campione.
Nel mezzo, un 7,7% ritiene che “Le sentenze della magistratura seguono formalmente la legge, il punto è che la normativa attuale favorisce di fatto l’immigrazione clandestina”. Infine, per il 5,5% del campione, “Molti singoli magistrati sono ostili alla maggioranza di governo, ma sull’immigrazione stanno semplicemente seguendo la legge”.
Anche qui, sono in pochi a non esporre una propria opinione (1,2%).
Moldavia, vince il sì nel referendum per entrare in UE: per gli italiani è un dato positivo
Passando alla politica internazionale, cominciamo da un evento potenzialmente di gran impatto per i destini comunitari e che potrebbero influire anche sul conflitto russo-ucraino. In Moldavia nel referendum sull’adesione all’UE il sì ha vinto di poco. Abbiamo chiesto ai nostri lettori cosa ne pensano. Qui c’è una maggioranza che lo considera come un dato positivo, con percentuali sostanzialmente identiche (29,3% e 29,2%) tra chi lo ritiene “un dato molto positivo, soprattutto viste le forze influenze russe sul voto e sul Paese. È stata una sconfitta per Putin” e chi, invece, afferma che pur essendo un dato positivo “il bassissimo scarto tra sì e no suggerisce prudenza, l’adesione all’UE dovrebbe avvenire in modo molto graduale e condiviso”. Sommando le due risposte si arriva al 59,5%.
Tra chi, invece, non vede di buon occhio i risultati del referendum moldavo, c’è un 18,4% che ritiene che “Si è trattato di un voto falsato dai filo-europeisti, i sì hanno vinto solo per i moldavi all’estero e quelli in Russia non hanno potuto votare”. Un altro 15,3% afferma che “era un referendum non vincolante che andava evitato, ha spaccato il Paese, proseguire con l’adesione all’Ue destabilizzerebbe la Moldova e tutta l’area”.
Per questa tematica, ci sono tante persone (7,8% del campione) che non si esprimono al riguardo.
Sondaggi politici TP, elezioni USA: leggera preferenza per Harris su Trump, per gli interessi degli italiani
Prima di passare alle intenzioni di voto, chiudiamo con le elezioni USA. Abbiamo chiesto per gli interessi dell’Italia chi sarebbe meglio che vincesse alle elezioni americane. Si presenta una certa preferenza per Kamala Harris (37,8%) rispetto a Donald Trump (29,4%). C’è poi chi ritiene che indipendentemente da chi vinca, i rapporti saranno sempre ottimi e positivi (11,1%) o tenderanno sempre a danneggiare gli interessi italiani (15,1%). Solo una percentuale residuale del campione (4,2%) crede che i nostri destini non dipendono, se non in piccola parte, da chi è alla Casa Bianca.
Sondaggi elettorali TP, intenzioni di voto 25 ottobre. Continua testa a testa nel centrodestra
Chiudiamo il sondaggio con le intenzioni di voto e l’aggiornamento della fiducia in Giorgia Meloni. Rispetto alla scorsa settimana (QUI IL SONDAGGIO DELL’18 OTTOBRE 2024) si evidenziano poche variazioni. Fratelli d’Italia torna indietro al 29,2%, perdendo quei due decimi recuperati nell’ultima rilevazione. Tutte le altre principali forze politiche fanno rilevare variazioni decisamente marginali, segno di una discreta stabilità e pochi sussulti. La competizione principale rimane quella interna al centrodestra, con la Lega che rimane leggermente avanti alla sola Forza Italia (sondata senza Noi Moderati) e passa da un vantaggio di +0,1 a quello di +0,2%.
Chiudiamo finalmente con la fiducia in Giorgia Meloni. Il gradimento per la premier è in risalita e, infatti, compie un notevole balzo in avanti, passando dal 40,4% di 7 giorni fa al 41,7% di questa ultima rilevazione.
Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3.300 interviste raccolte tra il 22 e il 24 ottobre 2024.
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