Non solo Rottamazione quinquies. Emendamenti Fisco: quali sono
Non solo Rottamazione quinquies. Emendamenti Fisco: quali sono
Rottamazione quinquies ma non solo. Diversi gli ambiti di intervento degli emendamenti al Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2025. Oltre alla nuova sanatoria dei debiti con l’Agenzia delle Entrate, spazio anche a un rinvio del pagamento per Irpef e Irap, nuove modalità per il ravvedimento speciale, modifiche alla tassazione della plusvalenza per chi ha usato il Superbonus. Una panoramica veloce su quello che potrebbe cambiare.
Rottamazione quinquies e non solo: gli emendamenti fiscali
Rottamazione quinquies in arrivo? Continua l’iter della Legge di Bilancio per il prossimo anno. Tappa fondamentale verso l’approvazione riguarda l’esame del decreto fiscale, un pacchetto di misure che riguardano specificatamente i prelievi dello Stato, ovvero le tasse. Proprio all’interno di questo dovrebbe comparire una nuova edizione della sanatoria dei debiti contratti con l’Agenzia delle Entrate.
In linea di massima dovrebbe trattarsi, sempre se alla fine verrà inserita in manovra, di un ampliamento della rottamazione quater attualmente in vigore. Ampliamento che coinvolgerà anche i carichi contratti tra il primo luglio 2023 e il 31 dicembre 2024 (la quater copre fino al 30 giugno 2023). La quinquies – adesioni probabilmente da comunicare al massimo entro aprile prossimo – dovrebbe permettere un piano di rientro dilazionati in un massimo di 18 rate con primo pagamento fissato per il 31 luglio 2025.
Rinvio acconto Irpef e plusvalenze Superbonus: cosa cambia
Rottamazione quinquies ma anche altre importanti novità dovrebbero trovare spazio all’interno del Decreto Fiscale. Innanzitutto, quelle riguardanti il ravvedimento speciale. Se passasse apposito emendamento si potrebbe spalmare su 8 rate mensili (con la prima da versare già entro il 2024). In secondo luogo potrebbe essere prorogato il termine per il versamento per Irpef, Irap e altre imposte sostitutive che dal 30 novembre 2024 slitterebbe fino al 16 gennaio 2025 (con possibilità di rateizzazione fino a 6 tranche).
Infine, modifiche in arrivo anche per quanto riguarda la tassazione della plusvalenza realizzata grazie ai lavori realizzati nell’ambito del Superbonus. Attualmente al 26% per gli immobili venduti entro 10 anni dallo sfruttamento dell’incentivo, un emendamento vorrebbe ridurre tale periodo a 5 anni e niente tasse se il contratto preliminare è stato registrato entro gennaio 2024.
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