Scadenza bonus natale 2024: fino a quando si può richiedere? La data

Pubblicato il 19 Novembre 2024 alle 18:19
Aggiornato il: 25 Novembre 2024 alle 17:33
Autore: Guglielmo Sano
Scadenza bonus natale 2024

Scadenza bonus natale 2024: fino a quando si può richiedere? La data

Scadenza bonus natale 2024: i dipendenti del settore pubblico devono presentare la richiesta entro un ben preciso termine temporale. Per il settore privato le tempistiche di presentazione della richiesta variano in base alle tempistiche di elaborazione della busta paga. Uno sguardo veloce alle scadenze da rispettare per non perdere il diritto al versamento dell’incentivo una tantum.

Scadenza bonus natale 2024: fino a quando si può richiedere?

Scadenza bonus natale 2024: se per i lavoratori del settore privato non c’è un termine preciso entro cui fare richiesta non è così per quelli del settore pubblico. Infatti, per i dipendenti di una qualsiasi azienda non c’è una scadenza fissa per presentare il modello di auto-dichiarazione relativo al possesso dei requisiti necessari per ricevere il Bonus natale. In sostanza, i termini entro cui fare richiesta variano a seconda del datore di lavoro.

Ancora più, nello specifico, variano in base alle tempistiche di elaborazione della busta paga delle singole aziende. In generale, si può dire che per il settore privato per richiedere il Bonus ci sarà tempo fino alla fine del mese di novembre. Invece, per il settore pubblico è stata fissata una ben precisa data. Il termine superato il quale non si potrà più presentare richiesta di Bonus Natale 2024 è stato stabilito nelle ore 12 di venerdì 22 novembre 2024.

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Quali sono i requisiti necessari?

Scadenza bonus natale 2024: quali sono i requisiti necessari per richiederlo tramite auto-certificazione degli stessi? Innanzitutto, il lavoratore dipendente per aver diritto all’incentivo di importo massimo 100 euro deve avere un reddito complessivo non inferiore agli 8.500 euro e non superiore a 28mila euro (non si calcola l’abitazione principale e pertinenza). Inoltre, il lavoratore deve avere un figlio a carico, non importa se nato al di fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo, affiliato, affidato.  

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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