Aliquote Irpef 2025: come potrebbero cambiare? Le ipotesi

Pubblicato il 25 Novembre 2024 alle 17:37
Aggiornato il: 29 Novembre 2024 alle 12:17
Autore: Guglielmo Sano
Aliquote Irpef 2025

Aliquote Irpef 2025: come potrebbero cambiare? Le ipotesi

Aliquote Irpef 2025: dovevano essere uno degli ambiti di intervento della Legge di Bilancio per il prossimo anno. Tuttavia, nonostante le ipotesi di modifica all’impianto, l’applicazione dell’imposta sui redditi di fatto potrebbe restare la stessa. Una panoramica delle informazioni più importanti sul tema.

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Aliquote Irpef 2025: come potrebbero cambiare? Le ipotesi

Aliquote Irpef 2025: dovevano essere uno degli ambiti di intervento della Legge di Bilancio per il prossimo anno. Almeno così sembrava certo in base agli annunci del Governo. L’esecutivo a più riprese ha ricordato come uno dei suoi principali obiettivi sia quello di ridurre le tasse al cosiddetto ceto medio. Obiettivo che, appunto, non può non passare attraverso la rimodulazione delle aliquote dell’imposta sui redditi delle persone fisiche.

D’altra parte, tale rimodulazione dipenderà dalle risorse provenienti dal Concordato preventivo biennale. Se dall’iniziativa destinata alle partite Iva non arriveranno le risorse necessarie, in breve, il sistema a tre scaglioni entrato in vigore quest’anno è destinato a rimanere inalterato. Anche se bisogna sottolineare che una novità arriverà comunque nel 2025: l’impianto diventerà strutturale (e i suoi effetti dovrebbero essere potenziati dal taglio del cuneo fiscale).

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Come si vorrebbe favorire il ceto medio?

Aliquote Irpef 2025: quindi, si va verso la conferma dell’attuale impianto di applicazione dell’imposta. Appare uno scenario più che probabile considerando che il testo finale della Legge di Bilancio andrà definito entro la fine di novembre. Ciò per evitare che eventuali modifiche ritardino l’approvazione che deve avvenire entro la fine dell’anno. Insomma, troppo poco tempo per inserire una misura corposa come un’ulteriore riduzione dell’Irpef. Si potrebbe mettere una pezza con un decreto a inizio anno ma il cambiamento sarebbe comunque tangibile soltanto nel 2026.

Il sistema a tre scaglioni ha fatto il suo esordio quest’anno: aliquota al 23% per i redditi fino a 28mila euro; 35% tra 28mila e 50mila; 43% dai 50mila euro a salire. Come si scriveva, tra gli obiettivi prioritari del Governo sul piano fiscale quello di favorire il ceto medio. Tradotto: l’ipotesi è quella di intervenire sulle aliquote Irpef riducendo la percentuale d’imposta che pesa sul secondo scaglione. Nello specifico, l’ipotesi che si vorrebbe concretizzare vuole la riduzione dal 35% al 33%. Non si esclude nemmeno, però, di ampliare il secondo scaglione fino a 60mila euro; cioè permetterebbe di rientrare nell’aliquota al 35% (o al 33%) anche a molti contribuenti che attualmente si vedono applicato il 43%.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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