Il 61% non avrebbe concesso la grazia al figlio se fosse stato in Biden
La congiuntura politica vede la fine di quella fase di crescita della maggioranza che aveva caratterizzato gli ultimi mesi. Secondo i sondaggi elettorali di Swg Fratelli d’Italia si allontana dalla soglia del 30%, scende di tre decimali al 28,8%, mentre la Lega arretra di due all’8,7% e Noi Moderati di uno all’1,2%. A compensare, ma solo in parte, è Forza Italia, che cresce dello 0,2% e va al 9,2%.
All’opposizione per il Pd è finito l’effetto delle vittorie in Umbria e in Emilia Romagna e rimane stabile al 22,4%, mentre il Movimento 5 Stelle scende di due decimali all’11,5%. In salita, invece, sempre di due decimali, Verdi e Sinistra, al 6,9%, mentre Azione guadagna lo 0,3% e sale al 3,2%. Stabile +Europa, al 2%, al contrario di Italia Viva che perde lo 0,1% e va al 2,4%.
Tra le liste minori Sud Chiama Nord è fermo all’1% e quelle al di sotto di tale soglia, invece, scende di due decimali al 2,7%
Sondaggi elettorali Swg, solo per il 44% il potere di grazia del Presidente della Repubblica è giusto
Si parla ancora della grazia di Joe Biden al figlio Hunter, che ha generato molte polemiche sia in Usa che in Europa. La domanda contenuta nei sondaggi elettorali di Swg riguarda cosa avrebbero fatto gli italiani con i propri figli. Il 61% non avrebbe concesso alcuna grazia, mentre lo avrebbe fatto il 39%, cifra che sale tra i 35-44enni, l’età in cui oggi è più probabile avere figli minorenni in Italia.
Anche in Italia esiste il potere di grazia del Presidente della Repubblica. Secondo una maggioranza relativa del 44% è giusto che lo abbia, ma non si tratta certo di un plebiscito. Tra chi vota centrodestra si scende al 42%, mentre si sale al 59% tra chi vota centrosinistra.
Per il 33% è sbagliato, nella maggioranza in particolare gli elettori sono spaccati, a non essere d’accordo con questo potere è un altro 42%. Moltissimi, il 23%, quelli che non indecisi sul tema.
Questi sondaggi elettorali di Swg sono stati realizzati tra il 4 e il 6 dicembre con metodo Cawi su 800 soggetti, e tra il 4 e il 9 su 1.200 persone con metodo Cati-Cami-Cawi nel caso delle intenzioni di voto