Sondaggi politici TP: per oltre 4 italiani su 10 lo Stato è sempre più ingiusto

Pubblicato il 10 Gennaio 2025 alle 11:04 Autore: Alessandro Faggiano
Sondaggi elettorali TP 10 gennaio 2025

Sondaggi politici TP: per oltre 4 italiani su 10 lo Stato è sempre più ingiusto

Bentornati con il primo sondaggio di Termometro Politico del nuovo anno. Per cominciare, oltre alle tematiche di stretta attualità, focus su alcuni tematiche che non passano mai di moda. Come sempre, per chiudere, l’aggiornamento sulle intenzioni di voto e l’andamento della fiducia in Giorgia Meloni. Cominciamo.

L’eliminazione del fact checking da parte di Meta: opinioni eterogenee

Partiamo dalla domanda relativa alla stretta attualità: “Come giudica l’eliminazione del fact checking annunciato da Meta?”

Una notizia che ha fatto molto discutere. La risposta che va per la maggiore, la più frequente, è che “Era ora, i fact checkers sono sempre stati di parte, schierati quasi solo per la sinistra woke, hanno sempre censurato il libero pensiero” (30%). Dall’altro lato, con una percentuale leggermente inferiore (28,8%) c’è chi la considera “una pessima notizia, Zuckerberg si è voluto allineare al clima politico, favorendo così la propaganda trumpiana e le fake news”.

Le risposte più estreme prevalgono rispetto a quelle intermedie. Il 18,9% ritiene di essere d’accordo, “ma è giusto che le community notes siano realizzate in modo serio, una forma di controllo contro le fake news deve rimanere”. Infine, un 12,8% del campione Non è molto d’accordo in quanto “il sistema del fact checking andava riformato rendendolo più equilibrato, ma non eliminato”.

C’è anche una parte notevole del campione (quasi una persona su dieci, il 9,5%) che non sa o non intende rispondere.

Sondaggi politici elettorali TP 10 gennaio 2025, eliminazione fact checking da parte di Meta
Sondaggi politici elettorali TP 10 gennaio 2025, eliminazione fact checking da parte di Meta

Sondaggi politici TP: lo sviluppo negativo del rapporto tra Stato e cittadini

Passiamo ora ad una serie di domande rilevanti e che non sono legate a fatti di cronaca. Abbiamo chiesto ai nostri lettori com’è cambiato, secondo loro, il rapporto tra Stato e cittadini. Abbiamo dato un lungo set di risposte e quella di gran lunga più gettonata (42%) è quella che vede “lo Stato sempre più severo con i cittadini comuni cui impone tasse, multe e controlli, mentre è sempre più lassista contro i criminali”. Poi, in ordine di preferenze: per il 16,5% “Non mi sembra ci siano stati grandi cambiamenti, l’atteggiamento dello Stato mediamente mi sembra equilibrato”. Un altro 14,6% considera che “Lo Stato è sempre più lassista con tutti, sicuramente con i criminali, ma anche con il resto della società, non c’è rispetto dell’autorità né garanzia di sicurezza”.

C’è poi chi considera che “Lo Stato è sempre più severo con i cittadini comuni cui impone tasse, multe e controlli, ma perlomeno persegue i criminali in modo più deciso” (9,4%). A seguire, l’opzione scelta dal 6,5% del campione per cui “Lo Stato è sempre più severo e repressivo con tutti i cittadini, criminali e non, a ogni livello”. Infine, in pochi (2,4%) scelgono l’opzione dove si afferma che “Lo Stato è sempre più lassista con i cittadini comuni, anche in modo eccessivo, ma perlomeno persegue i criminali in modo più deciso”.

Anche qui, un gran numero di persone non sa o non intende rispondere (8,6%).

Sondaggi politici elettorali TP 10 gennaio 2025, l'evoluzione del rapporto tra Stato e cittadini
Sondaggi politici elettorali TP 10 gennaio 2025, l’evoluzione del rapporto tra Stato e cittadini

I miliardari e le loro fortune: maggioranza non crede che se le siano meritate. E sulla meritocrazia…

Passiamo ora a due domande che si collegano idealmente tra loro. Abbiamo chiesto ai lettori se a loro avviso in Occidente mediamente i miliardari hanno meritato le ricchezze di cui godono. Solo per il 13,9% la risposta è “Sì, nella maggior parte dei casi dietro c’è duro lavoro per crearla o comunque impegno per mantenerla”. Poi, circa un rispondente su quattro (25,1%) ritiene che “In buona parte dei casi sì, anche se alla base esiste una dose di fortuna e a volte di appropriazione illecita”

La maggioranza del campione si esprime negativamente, affermando che “In gran parte dei casi no, la ricchezza ormai è soprattutto ereditata e spesso mantenuta ai danni dei più poveri”. Infine, la risposta più gettonata (31,3%) è quella per cui queste fortune non sono quasi mai meritate: “anche per i self-made-men alla base c’è lo sfruttamento dei lavoratori o di conoscenze, soprattutto nell’ambiente bancario e finanziario”.

Sondaggi politici elettorali TP 10 gennaio 2025, i miliardari e le loro fortune
Sondaggi politici elettorali TP 10 gennaio 2025, i miliardari e le loro fortune

… Impegnarsi aiuta a migliorare la propria condizione, anche se non si consegue l’obiettivo

E prima di passare alle intenzioni di voto, parliamo proprio di merito e meritocrazia. Abbiamo chiesto se “è d’accordo con l’affermazione secondo cui se ce la si mette tutta, allora si possono raggiungere i propri obiettivi?”

Qui, sono proprio le risposte intermedie a farla da padrone, andando ad ottenere le percentuali più alte. Per il 36,4% la risposta è “Sì, abbastanza, anche se non si consegue il proprio obiettivo perlomeno di solito impegnandosi si migliora la propria condizione”. Dall’altro lato, c’è il 28,4% che risponde “No, poco, i fattori esterni sono molto importanti, capita raramente che solo l’impegno personale sia determinante”.

Come risposte agli antipodi, infine, notiamo che il 16,5% conferma di essere fortemente d’accordo: “Sì, molto, l’impegno personale quotidiano e il sacrificio alla fine ripagano”. Una percentuale simile (17,3%) afferma l’opposto: “No, per nulla, si tratta di uno di quei luoghi comuni diffusi spesso da chi vuole giustificare il sistema e incolpare i poveri per i propri fallimenti”.

In linea di massima, quindi, c’è una leggera maggioranza che crede nel merito e nella possibilità di migliorare il proprio status, al di là delle condizioni esterne.

Sondaggi politici elettorali TP 10 gennaio 2025, quanto vale la meritocrazia
Sondaggi politici elettorali TP 10 gennaio 2025, quanto vale la meritocrazia

Sondaggi elettorali TP, intenzioni di voto 10 gennaio 2025: il PD torna oltre il 23%

Chiudiamo con le intenzioni di voto e con la fiducia in Giorgia Meloni. È passato circa un mese dal nostro ultimo sondaggio (19 dicembre 2024) e anche per questo si notano variazioni più marcate. Nel complesso, vanno bene PD e M5S: entrambe le formazioni fanno registrare un +0,4%, permettendo ai dem di tornare al di sopra del 23% e al M5S di riassestarsi all’11%. FdI, Lega e Forza Italia fanno registrare una flessione “armonica”: il triangolo delle forze governative perde due decimi a testa. Allo stesso modo, anche AVS perde due decimi, probabilmente finiti nel bottino degli alleati progressisti. Anche Calenda e Renzi vanno a braccetto, perdendo entrambi un decimo a testa. Azione si ferma al 2,6% e IV al 2,3%.

Sondaggi elettorali TP 10 gennaio 2025
Sondaggi elettorali TP 10 gennaio 2025

Giorgia Meloni riparte da una fiducia al 42,9%

Chiudiamo, infine, con la fiducia in Giorgia Meloni. Il livello di gradimento, in questa prima rilevazione dell’anno, si assesta al 42,9%, tra chi ha molta o abbastanza fiducia, a fronte del 56,5% di chi, invece, boccia la premier.

Sondaggi politici elettorali TP 10 gennaio 2025, fiducia in Giorgia Meloni
Sondaggi politici elettorali TP 10 gennaio 2025, fiducia in Giorgia Meloni

Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 2.600 interviste raccolte tra l’8 e il 9 gennaio 2025

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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