Visite fiscali 2025: novità in arrivo? Orari e sanzioni previste

Pubblicato il 16 Gennaio 2025 alle 18:54 Autore: Guglielmo Sano
Visite fiscali 2025

Visite fiscali 2025: novità in arrivo? Orari e sanzioni previste

Visite fiscali 2025: ci sono novità per quest’anno a proposito dei controlli Inps sui lavoratori in malattia? Gli orari in cui si svolgono, i casi in cui è possibile essere esonerati, quali sono le sanzioni previste se non si è reperibili: una panoramica veloce delle informazioni più importanti.

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Visite fiscali 2025: novità in arrivo?

Visite fiscali 2025: nessuna novità significativa in arrivo per quanta riguarda i controlli Inps sui lavoratori in malattia. Rimangono invariate le fasce di reperibilità. Da tempo risultano uniformate tra pubblico e privato. In pratica, i lavoratori dipendenti durante il periodo di malattia devono essere reperibili presso il proprio domicilio dalle 10:00 alle 12:00 e poi dalle 17:00 alle 19:00. Queste fasce orarie sono valide tutti i giorni. Da intendere inclusi sia i festivi che i fine settimana. È importante ricordare, inoltre, che possono essere svolte anche più visite fiscali durante lo stesso giorno (ma sempre nel rispetto degli orari di cui prima).

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Quando si è esonerati?

Visite fiscali 2025: esistono situazioni in cui il lavoratore è esonerato dall’obbligo di reperibilità durante le fasce orarie? Sì, tali casi in breve includono: svolgimento di terapie salvavita o altri controlli medici specialistici (compreso il dentista), l’acquisto di farmaci, motivazioni legate a un’invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%, cause di forza maggiore o gravi motivi personali e familiari.

L’assenza ingiustificata presso il proprio domicilio all’interno delle fasce orarie prestabilite può comportare sanzioni anche molto severe. In particolare, le sanzioni previste sono: decurtazione del 100% dell’indennità di malattia per i primi 10 giorni; decurtazione del 50% per le giornate successive alla decima. Il lavoratore ha 10 giorni di tempo per fornire una giustificazione valida in relazione alla mancata reperibilità. Se la giustificazione non rientra tra quelle ammesse, l’Inps procederà con le sanzioni previste e il datore di lavoro potrebbe avviare un procedimento disciplinare.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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