Sondaggi TP, Intelligenza Artificiale: oltre 6 italiani su 10 credono che cambierà il futuro
Sondaggi TP, Intelligenza Artificiale: oltre 6 italiani su 10 credono che cambierà il futuro
Sondaggi TP, Intelligenza Artificiale: oltre 6 italiani su 10 credono che cambierà il futuro, in pubblicazione fissa al venerdì. Per questo ultimo sondaggio di gennaio, abbiamo posto delle domande di vario genere. L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul futuro, i motori endotermici in UE, il giorno della memoria in Italia (Shoah) e l’indagine su Giorgia Meloni per il caso Almasri. Cominciamo.
Sondaggi politici TP, Intelligenza Artificiale: l’impatto sarà notevole e cambierà il futuro per oltre 6 persone su 10
Cominciamo da un argomento che guarda al futuro: lo sviluppo e, soprattutto, l’impatto dell’intelligenza artificiale, ultima frontiera dell’informatica. Per il 29,4% del campione questa “Sarà una rivoluzione più forte del previsto, genererà un cambiamento in peggio che travolgerà tutti”. Per un altro 33,3% “Sarà molto importante, l’AI cambierà la vita quotidiana di tutti in molti campi e gli effetti positivi supereranno quelli negativi”. Nel complesso, il 62,7% crede che avrà un forte impatto (rivoluzionario o meno) sul futuro.
Dall’altro lato c’è il 20,8% dei rispondenti che sostiene che “Sarà più limitato di quello che si pensa, è già evidente come la velocità di apprendimento dell’AI sia più lenta. Sarà un’innovazione come tante altre”. Infine, in pochi (9%) rispondono di credere che “sia una bolla cui è stata data un’attenzione esagerata e potrebbe rivelarsi un flop, come, per esempio, la realtà virtuale”.
Attenzione al gran numero di persone che non sanno o non intendono rispondere: il 7,5%. Segno che il tema non è ancora “di massa”.
E parlando di futuro, l’opinione sull’elettrico e il futuro dei motori endotermici: una maggioranza contraria agli obblighi
Rimanendo su tematiche di prospettiva, abbiamo parlato dell’auto elettrica. Trump ha eliminato i sussidi all’auto elettrica, alla luce di questo cosa pensa divieto europeo di acquisto di auto a motore termico dal 2035?
Partendo dai favorevoli allo stop ai motori endotermici, il 12,9% del campione afferma che “La posizione di un nemico dell’ambiente come Trump è la conferma della necessità di un passaggio all’elettrico. Il 2035 è anzi anche troppo tardi”. Ancora, un 18,5% sostiene che “Quello del 2035 è un giusto compromesso, del resto presto saranno diffuse auto elettriche cinesi economiche, l’industria europea deve stare al passo”.
La maggioranza del campione non vede di buon occhio gli obblighi. Di fatti, per il 30,4% “L’obbligo è sbagliato, sarebbe meglio offrire incentivi e sgravi a consumatori e produttori, senza mettere una scadenza temporale”. Infine, ultima nel set ma prima per frequenza e moda statistica, è quella che la considera “una scelta sbagliata e fanatica, che solo l’Ue ha fatto e che peserà sui nostri portafogli e danneggerà l’economia. Dovremmo invece fare come Trump”.
Sondaggi politici TP: tornando in Italia, tra la Shoah…
Rientrando in Italia, ci soffermiamo sulla Shoah. Il giorno della memoria dell’olocausto, è commemorato bene, e/o abbastanza?
Per il 30,5%, “No, spesso è un rito formale, dovrebbe essere commemorata in modo più intenso, la lezione non è stata appresa, come dimostra l’antisemitismo diffuso”. Una percentuale quasi identica (30,5%) considera invece di “Sì, penso che si dia la giusta attenzione a quello che è accaduto, educando le nuove generazioni perché non si ripeta”
Nel mezzo, c’è una percentuale importante (20,4%) che afferma di “Sì, ma la memoria della Shoah è spesso strumentalizzata, per esempio da coloro che difendono i crimini di Israele”. C’è poi una percentuale considerevole di rispondenti, il 16,5% che considera di “No, la retorica è esagerata, sono stati commessi anche molti altri crimini che però non vengono commemorati con la stessa intensità”.
… E l’indagine su Giorgia Meloni per il caso Almasri (che divide l’opinione pubblica)
Prima di passare alle intenzioni di voto e fiducia in Giorgia Meloni, parliamo proprio del caso Almasri e della premier, indagata sul rilascio del libico condannato per crimini di guerra. Il campione si divide in due parti (quasi) uguali. Da un lato, il 23,6% che crede che “Un’indagine è doverosa, il Governo si è comportato in modo scandaloso, proteggendo un criminale responsabile di decine di morti”. Poi, un 25,8% che afferma che “l’indagine è un atto dovuto. Forse finirà in nulla, ma il vittimismo e gli attacchi di Giorgia Meloni ai magistrati sono ingiustificati”
Dall’altro lato, il 10,9% pensa che “Almasri è un soggetto controverso, ma il rilascio è stato dovuto a legittime considerazioni politiche e tecnico-giuridiche”. La risposta che va per la maggiore (38%) afferma invece che “Si tratta dell’ennesimo tentativo da parte di aree vicino all’opposizione di colpire il centrodestra attraverso la giustizia e la magistratura”.
Sondaggi elettorali TP, intenzioni di voto 31 gennaio 2025: nuovo pareggio tecnico tra Lega e Forza Italia
Chiudiamo con le intenzioni di voto e con la fiducia in Giorgia Meloni. Rispetto al nostro ultimo sondaggio (24 gennaio 2024), si segnala il nuovo “pareggio” tra le due gambe minori della coalizione di centrodestra, con Forza Italia che riaggancia la Lega riducendo lo scarto di ben mezzo punto percentuale in appena 7 giorni (+0,2 per i forzisti e -0,3 per il carroccio). Scende il PD di due decimi, mentre sale dello 0,3% il M5S. Precisiamo che da questa settimana, “Sud chiama Nord” (sondato l’ultima volta allo 0,4%) rientra adesso tra gli “altri”, ed è anche per questo che il dato sui partiti minori cresce dall’1,9 fino al 2,6%.
Infine, si evince come cresca in maniera notevole la percentuale di chi ha molta fiducia in Giorgia Meloni: dal 27,5% arriva al 29,6%, ottenendo quindi oltre due punti sul valore maggiormente positivo. Nel complesso, il livello di fiducia in Giorgia Meloni arriva al 43,5%.
Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3.000 interviste raccolte tra il 28 e il 30 gennaio 2025
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