Cannabis light e nuovo codice della strada: ecco cosa sappiamo
Da grandi fan della cannabis light di Crystalweed, abbiamo deciso di approfondire una domanda che molti utenti si stanno facendo nell’ultimo periodo: la cannabis light, o CBD, viene rilevata dai test delle forze dell’ordine dopo il nuovo Codice della Strada?
Con l’arrivo delle nuove regole sulla sicurezza stradale, c’è un po’ di confusione in merito a ciò che può o meno risultare nei controlli. Per questo, abbiamo deciso di fare chiarezza.
Il nuovo Codice della Strada e i test antidroga
Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore il 14 dicembre 2024, introduce una stretta su alcool e droghe per chi si mette al volante. Una delle modifiche più discusse riguarda l’articolo 187, che regola la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Secondo le nuove disposizioni, è sufficiente risultare positivo a un test salivare per subire sanzioni, anche senza alterazione psicofisica. Questo ha suscitato preoccupazione tra i consumatori abituali di cannabis light, che vogliono sapere se il CBD, completamente legale, possa comunque causare problemi durante i controlli stradali.
Cannabis light e THC: cosa dice la legge
La cannabis light venduta nei CBD Shop contiene una percentuale di THC (tetraidrocannabinolo) inferiore allo 0.5%, limite legale in Italia. Nonostante la bassa concentrazione di THC, l’assunzione di prodotti a base di cannabis light può comportare la presenza di tracce di THC nell’organismo.
I test salivari utilizzati dalle forze dell’ordine sono progettati per rilevare la presenza di THC, anche in quantità minime.
Il problema non è dunque il CBD, che non è una sostanza stupefacente, bensì la quantità minima di THC contenuta solitamente nei prodotti con CBD.
Durata della positività ai test salivari
La durata della positività ai test salivari dopo l’assunzione di cannabis varia in base a diversi fattori, tra cui la quantità consumata, la frequenza d’uso e il metabolismo individuale.
In genere, dopo un consumo occasionale, il THC può risultare nei test salivari per circa 6-24 ore, mentre nei consumatori abituali questo intervallo può estendersi fino a 5-6 giorni, poiché la sostanza tende ad accumularsi nei tessuti adiposi.
La durata dipende anche dal metabolismo di ognuno di noi. Chi ha un metabolismo più veloce o pratica attività fisica regolarmente tende a eliminare il THC più in fretta rispetto a chi ha un organismo più lento o una maggiore percentuale di massa grassa.
Rischi e sanzioni
Cosa succede se un controllo stradale rivela effettivamente tracce di THC nella saliva?
Il primo step è il prelievo approfondito in una struttura sanitaria, dove viene misurata con precisione la quantità di principio attivo nel sangue.
Se il livello è più alto del consentito, si rischiano pesanti sanzioni: sospensione o revoca della patente, sanzione amministrativa e, nei casi più gravi, possibili conseguenze penali.
Se il livello di THC riscontrato è molto basso e riconducibile a prodotti legali come la cannabis light, è possibile fare ricorso dimostrando di non aver assunto sostanze stupefacenti. Questa procedura richiede comunque tempistiche lunghe e costi anche rilevanti, senza contare lo stress di dover difendere la propria posizione.
Per evitare qualsiasi sorpresa, consigliamo quindi di conoscere il proprio tempo di eliminazione di THC e non guidare subito dopo il consumo. È importante rivolgersi a marchi affidabili che garantiscono livelli di THC entro i limiti di legge.
Esiste una soluzione al problema?
La risposta è sì.
Esistono delle misure che possono essere adottate dai consumatori di CBD per arginare il problema.
La soluzione più sicura è scegliere prodotti con CBD puro, privi di THC o con una percentuale prossima allo 0%. Esistono oli di CBD broad spectrum, che garantiscono tutti i benefici del cannabidiolo senza il rischio di risultare positivi ai test, in quanto non contengono THC.
Se l’assunzione è sotto prescrizione medica, è bene portare con sé il certificato che attesti la legalità del trattamento.
Infine, vi consigliamo di conservare la confezione originale e/o un certificato di analisi del prodotto, in modo da poter dimostrare che si tratta di un prodotto legale e conforme alla normativa vigente.
Seguendo questi semplici accorgimenti, è possibile utilizzare il CBD in sicurezza, senza il timore di incorrere in sanzioni o problemi legali.