Sondaggi politici TP, scontro Trump-Zelensky: maggioranza sta con il presidente ucraino

Pubblicato il 7 Marzo 2025 alle 08:58 Autore: Alessandro Faggiano
Sondaggi politici TP, 7 marzo 2025, scontro Trump-Zelensky, stop invio armi USA

Sondaggi politici TP, scontro Trump-Zelensky: maggioranza sta con il presidente ucraino

Bentornati con il consueto sondaggio di Termometro Politico in pubblicazione al venerdì. Oggi, lungo focus sulla politica internazionale e la guerra in Ucraina, a partire dallo scontro alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky fino alla proposta di riarmo europeo lanciata da Ursula von der Leyen. Cominciamo.

Sondaggi politici TP: lo scontro Trump-Zelensky e lo stop alla fornitura di armi USA

Cominciamo da quello che è stato l’evento chiave della settimana politica: il confronto-scontro tra il presidente ucraino Zelensky e il duo della Casa Bianca Trump-Vance. Abbiamo chiesto ai nostri lettori di chi fosse la colpa del fallimento dell’incontro. Per oltre uno su tre (36,8%) la colpa è di Trump “che ha dimostrato di essere un bullo e prevaricatore”. Un 16,3% sostiene sempre questa tesi ma crede che il presidente ucraino avrebbe dovuto evitare di reagire.

Dall’altro lato, un 22,8% afferma che la colpa sia di Zelensky perché “ha ottenuto centinaia di miliardi e ha mostrato arroganza invece di essere riconoscente per tutto l’aiuto che gli è stato già dato”. Infine, poco più di uno su cinque (20,8%) considera che “era colui che aveva più da perdere e sarebbe dovuto essere più diplomatico e abile per non irritare Trump, anche perché era alla Casa Bianca”.

Nel complesso, c’è una maggioranza (con scarto di circa 10 punti) che attribuisce più colpe a Trump che a Zelensky.

Sondaggi politici TP, 7 marzo 2025, scontro Trump-Zelensky
Sondaggi politici TP, 7 marzo 2025, scontro Trump-Zelensky

E gli effetti della tesissima situazione alla Casa Bianca si sono riflessi nello stop all’invio di armi da parte degli USA. A differenza della domanda precedente, qui c’è molta più frammentazione e non prevale alcuna posizione. Quasi il 30% crede che si tratti d un atto scellerato che aiuta solo la Russia. Un altro 27% la considera, invece, la mossa giusta, perché costringe Zelensky a sedersi al tavolo delle trattative. Un altro 22,9% ritiene invece che non solo sia giusto, ma che questo sarebbe dovuto accadere fin dall’inizio, in quanto l’invio di armi ha allungato la guerra. Infine, per il 17,6%, si tratta di una mossa che non porterà alla fine dei combattimenti e dividerà ancor di più l’Occidente.

Sondaggi politici TP, 7 marzo 2025, scontro Trump-Zelensky, stop invio armi USA
Sondaggi politici TP, 7 marzo 2025, scontro Trump-Zelensky, stop invio armi USA

Sondaggi politici TP, oltre uno su tre giudica molto negativamente ReArm Europe

E se gli USA tirano i remi in barca per quanto riguarda gli aiuti militari all’Ucraina, la presidente della Commissione UE rilancia: 800 miliardi per la difesa europea. Il ReArm Europe divide i lettori, anche se c’è una risposta che prevale sulle altre. Il 35% (quindi oltre uno su tre) giudica il ReArm “Molto male, se c’è bisogno di risorse per welfare, pensioni, sanità la Ue chiede austerità, mentre per le armi il denaro si trova sempre “. Per un 16,4% la via non è quella delle armi ma quella della diplomazia.

Dall’altro lato, il 19,3% considera molto positivamente la proposta e che questo riarmo sarebbe dovuto succedere già da tempo ed essere indipendenti dagli USA. Infine, il 26,5% valuta positivamente la scelta, in quanto costretti dalle contingenze internazionali.

Sondaggi politici TP, 7 marzo 2025, ReArm Europe
Sondaggi politici TP, 7 marzo 2025, ReArm Europe

C’è da temere il fronte baltico?

Chiudiamo con i possibili sviluppi sul fronte baltico e gli eventuali rischi di conflitto nell’area. In definitiva: se la Russia possa attaccare l’Europa in futuro. Qui, le risposte maggioritarie sono quelle estreme. Per il 34% la risposta è affermativa e “Putin punta a espandersi negli ex territori URSS”. Dall’altro lato, con una percentuale molto simile (33,7%), si tratta di “allarmismo diffuso da chi è contro la Russia”. Poi, un 21,8% del campione crede che la resistenza mostrata dall’Ucraina funga da deterrente per ulteriori invasioni. Infine, l’8,2% crede che sia possibile ma che la colpa sarebbe da attribuire sopratttutto a chi ha voluto espandere la NATO fino ai confini del territorio russo.

Sondaggi politici TP, 7 marzo 2025, il fronte baltico
Sondaggi politici TP, 7 marzo 2025, il fronte baltico

Sondaggi elettorali TP, intenzioni di voto 7 marzo 2025: Azione torna sopra la soglia di sbarramento

Chiudiamo con le intenzioni di voto e con la fiducia in Giorgia Meloni. Rispetto al nostro ultimo sondaggio (28 febbraio 2024) si rilevano poche variazioni, tutte davvero minime, nell’ordine di uno o due decimi. Crescono sia Lega che Fratelli d’Italia, mentre perdono un decimale sia PD che M5S. Si segnala, infine, anche il ritorno alla soglia di sbarramento del 3% per Azione di Calenda.

Fiducia in Giorgia Meloni al 7 marzo 2025

Chiudiamo con la fiducia in Giorgia Meloni e la variazione rispetto alla scorsa settimana. Per la premier, calo abbastanza marcato nel dato di chi ha molta fiducia, in cui perde l’1,6%. Nel complesso, la leader di FdI ottiene un parere positivo dal 42,1% del campione. Il dato aggregato di chi non ha fiducia cresce leggermente, arrivando fino al 58,6%.

Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 2.900 interviste raccolte tra il 4 e il 6 marzo 2025

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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