MoVimento 5 Stelle in rapida ascesa, MoVimento 5 Stelle secondo partito nei sondaggi nazionali, MoVimento 5 Stelle indiscusso protagonista delle elezioni politiche 2013.
Le elezioni amministrative del 2012 – ed in particolare la vittoria di Parma – sono state un trampolino di lancio fenomenale per il movimento fondato da Grillo, tanto più efficace in quanto i risultati che hanno consacrato il MoVimento tra i big della politica nazionale erano in larga parte inaspettati tanto nella loro effettiva realizzazione, quanto nelle dimensioni.
[ad]Oggi il MoVimento 5 Stelle governa in quattro Comuni italiani, due emiliani (Parma, capoluogo dell’omonima provincia, e Comacchio in provincia di Ferrara) e due veneti (Mira in provincia di Venezia e Sarego in provincia di Vicenza), mentre in altri due (Budrio in provincia di Bologna e Garbagnate Milanese in provincia di Milano) è arrivato al ballottaggio senza però giungere all’espressione del sindaco.
Lo studio dei casi di maggior successo del M5S è quindi uno dei mezzi più efficaci per comprendere in quale ambiente sociale e politico fa meglio presa il messaggio “grillino”, quale può considerarsi il suo elettorato di riferimento e attraverso quali meccaniche riesce ad attrarre un consenso fino a poche settimane fa assolutamente impensabile.
Esaminando i sei casi poc’anzi elencati, emergono da subito alcuni elementi salienti: con l’eccezione di Sarego, si tratta sempre di comuni al di sopra dei 15.000 abitanti e in cui l’eventuale vittoria si è verificata al turno di ballottaggio; in tutti questi casi, inoltre, il secondo turno è stato combattuto contro un esponente del centrosinistra ed in tutti questi casi il MoVimento 5 Stelle si approcciava al secondo turno dalla seconda posizione in termini di voti ricevuti al primo turno di votazione.
In questa prima parte dell’articolo verranno presi in esame i casi di Sarego e di Budrio.
Risultato delle elezioni amministrative 2012 a Sarego (VI) |
Il caso di Sarego è forse il più particolare tra tutti quelli dove il MoVimento 5 Stelle ha ottenuto prestazioni significative: sono infatti molte le peculiarità dal punto di vista prettamente elettorale che contraddistinguono il piccolo comune vicentino dagli altri oggetto di analisi.
In primo luogo, naturalmente, le dimensioni: si tratta del solo comune in lista al di sotto dei 15.000 abitanti e quindi con un’elezione a turno unico. Lungi dall’essere un demerito per la prestazione del MoVimento 5 Stelle, si tratta al contrario di un punto a favore, in quanto sono esclusi in questi casi tutti quei giochi di apparentamenti che contraddistinguono le corse a due e svincolano in qualche modo il risultato finale dal reale consenso di un partito. A Sarego il MoVimento 5 Stelle è maggioranza, sia pure relativa, sia pure di una manciata di voti.
Sempre limitando l’analisi al dato puramente elettorale, si nota inoltre la mancanza di una chiara lista di centrosinistra: da un lato infatti i candidati di Lega Nord e Liga Veneta correvano apertamente sotto i loro simboli, mentre Salvagnini e Faedo – secondo per appena 20 voti – sono più che altro espressione di un centro moderato.
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[ad]Tuttavia, pur con le sue piccole dimensioni, Sarego è un comune per certi versi strategico e dall’alto valore simbolico: è qui, infatti, che dal 2012 ha sede e viene riunito il cosidetto Parlamento della Padania, l’assemblea di tutti gli eletti della Lega Nord.
Una vittoria grillina a Sarego, pertanto, ha un elevato significato dal punto di vista mediatico e di immagine, un incrocio di destini per un movimento di popolo giunto – pare – alla sua fase terminale ed un nuovo movimento di popolo invece in rapida ascesa.
La presenza del Parlamento della Padania, tuttavia, non è certamente una causa dirimente per la vittoria del MoVimento 5 Stelle, anche se psicologicamente può essere stata una spinta nella ricerca dell’alternativa più radicale possibile all’immagine di luogo-simbolo della Lega Nord.
A Sarego il MoVimento 5 Stelle è diventato prima forza politica sfruttando da un lato la disfatta della Lega Nord, che perde i due terzi dei voti, e dall’altro la divisione del centro in due liste civiche concorrenti, che se sommate avrebbero potuto replicare il risultato nel 2007 e mantenere lo status quo in città.
Il MoVimento 5 Stelle ha saputo quindi raccogliere consensi tra i delusi della Lega Nord e convogliare il voto delle liste civiche, ma questo pur encomiabile risultato non sarebbe stato sufficiente se le liste civiche di centro si fossero presentate unite. Di eccezionale nella prestazione del partito di Beppe Grillo c’è l’elevatissima percentuale raggiunta, ma la conquista della carica di sindaco pare espressamente dovuta più alle divisioni nel principale schieramento avversario che per una effettiva conquista del suo elettorato.
Risultato delle elezioni amministrative 2012 a Budrio (BO) |
Budrio, cittadina a poca distanza da Bologna, risponde perfettamente all’archetipo della “roccaforte rossa”: un’ininterrotta tradizione PCI-PDS-DS-PD, elezioni 2007 vinte al primo turno con un margine di tutta sicurezza… sebbene al MoVimento 5 Stelle non sia riuscito il ribaltone, l’aver costretto il PD al ballottaggio in questo comune emiliano è senza dubbio un risultato di grande portata per la giovane formazione grillina.
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[ad]A livello puramente elettorale, si nota come rispetto al 2007 vi sia stata una maggiore frammentazione delle forze politiche: da un trittico centrodestra – centro – centrosinistra si è infatti passati a due candidati di centrodestra, uno di centro, due di centrosinistra (uno ufficiale ed un civico di estrazione socialista), un civico ed uno per il MoVimento 5 Stelle.
Esaminando la distribuzione dei voti al primo turno, in particolare confrontando i dati con le precedenti amministrative, è possibile osservare come centrodestra e centrosinistra appaiano entrambi in contrazione; ma mentre la somma dei voti di Pierini e Mazzanti si attesta appena un paio di punti al di sotto della prestazione di Castelli di cinque anni prima, il centrodestra perde circa il 20% dei voti rispetto al 2007, franando ad un modesto 15%. Di questi arretramenti non ne approfittano il centro, che resta comunque marginale, e la candidatura civica di Rinaldi, che si ferma sotto il punto percentuale.
Anche senza scendere nel dettaglio dei flussi di voto, il fatto che il risultato del M5S corrisponda quasi esattamente alla perdita secca dei voti del centrodestra lascia capire come molti dei voti di cui ha beneficiato il grillino Giacon fossero preferenze che nel 2007 appartenevano al bacino berlusconiano; chiaramente sarebbe errato ritenere che questa corrispondenza sia valida in toto: movimenti minori da e verso altre coalizioni e soprattutto l’astensionismo sono fattori da non poter essere sottovalutati, ma è chiaro che vi è un legame tra il crollo del centrodestra e l’exploit del MoVimento 5 Stelle assolutamente da non sottovalutare.
Così come in altri casi, è importante rilevare che a Budrio si è giunti al ballottaggio per via di una frammentazione della principale coalizione, in questo caso il centrosinistra, presentatasi in una lista ufficiale ed in una civica di estrazione socialista in grado di fare una efficace concorrenza alla candidatura di Pierini.
Osservando i dati del ballottaggio emerge un altro fattore importante: mentre il candidato del centrosinistra ha in linea di massima mantenuto i voti del primo turno, il candidato del MoVimento 5 Stelle è stato in grado di attirare i voti non solo di chi già al primo turno lo aveva votato, ma praticamente di tutti gli schieramenti con l’eccezione naturalmente del centrosinistra.
Questo fenomeno consente di inquadrare meglio uno dei principali fattori di successo – anche se a Budrio non si è rivelato sufficiente per la conquista della poltrona di sindaco – del MoVimento 5 Stelle: il voto anti-sistema. È indubbio che il PD rappresenti a Budrio soltanto l’ultimo volto di una linea di potere che si trasmette indisturbata da decenni; la capacità che ha avuto il MoVimento 5 Stelle di non allinearsi ad una particolare corrente politica o ideologica rende il partito votabile da tutti coloro che desiderano abbattere il sistema di potere preesistente, indipendentemente dalla loro fede politica. Diventa molto più semplice per un elettore PdL votare M5S che UdC, perché ancora stenta a riconoscere nella formazione grillina un partito in qualche modo rivale e lontano per più di un aspetto dalla propria filosofia di pensiero.
Un altro fattore ricorrente nei casi in cui il MoVimento 5 Stelle ha ottenuto grande successo è la polemica su un tema di grande impatto popolare, dai costi della politica, alla mala amministrazione, alle questioni ambientali.
Nel caso di Budrio la querelle è nata dalla realizzazione di quattro impianti per la produzione di energia elettrica da biomasse nella regione di Mezzolara. Oltre alle preoccupazioni legate alla concentrazione di così tanti impianti in un unico luogo e alle ripercussioni sulle attività agricole, è stata contestato il fatto che un esponente della lista PD (Ferruccio Bonaga) fosse presidente di una delle società incaricate della costruzione degli impianti.
Malgrado fosse arrivata la dichiarazione di dimissioni dal cda della società di costruzioni in caso di elezioni, sono molti i partiti che hanno attaccato – con successo – il PD sul tema.
Il MoVimento 5 Stelle a Budrio non ha vinto, ma grazie ad una serie di fattori legati in parte al momento generale italiano e in parte alle dinamiche locali ha fatto prendere un brutto spavento al centrosinistra locale.
Nella seconda parte dell’articolo verranno esaminati i casi di Comacchio e Garbagnate Milanese.