La parata del 2 giugno e quelle polemiche da sempre presenti a sinistra
[ad]C’è di certo un motivo anche e soprattutto di carattere storico con un Paese che nel corso della sua “Prima Repubblica” ha visto l’egemonia a sinistra di una forza politica formalmente comunista (come sia emersa come “polo alternativo” al partito democristiano è un dibattito troppo lungo per essere affrontato in questa sede) a differenza di una di carattere socialista o socialdemocratico.
Ma questo non toglie che ovunque nel mondo, anche nei Paesi democratici, da sempre ci sono parate, esposizioni militari e timide marcette. Perché l’esercito anche è insito nelle caratteristiche di una nazione e di conseguenza di uno Stato. Ma nessuno a sinistra fa polemiche sulle varie parate del 14 luglio francese o di altri lidi. E soprattutto a nessuno nel resto del mondo della sinistra mondiale sorgono dubbi sull’immoralità o meno di queste celebrazioni.
Anche perché, lo dice la nostra bellissima e sempre attuale Costituzione repubblicana, l’Italia ripudia la guerra. E quello stesso esercito che sfila dunque non ha solo finalità militarmente di carattere difensivo. Ma anche quella storia di sofferenze e compassione che lo porta ad essere, a suo modo, strumento al servizio della pace oltre che del Paese.
Non si capisce perché questi valori debbano destare così tanti dubbi e preoccupazioni in certi ambienti della sinistra italiana.