Decine di migliaia sono stati i supporters di Tartaglia su Facebook, tanto da destare qualche preoccupazione al Ministero dell’Interno per la sicurezza del Premier: infatti secondo un sondaggio dell’istituto ISPO di Renato Mannheimer, circa il 25% degli italiani giustifica il gesto di Tartaglia, cifra assai elevata, pensando che dovrebbe andare a spalmarsi solo tra gli elettori (effettivi e potenziali) di centrosinistra, che verosimilmente non superano il 50% della popolazione.
ISPO di Mannheimer, IPSOS di Pagnoncelli e IPR per La Repubblica hanno rilevato il gradimento di Berlusconi nei giorni seguenti all’aggressione: se per ISPO e IPSOS concordano che il gradimento sia salito tra il 55 e il 56%, IPR lo ferma al 49%, sebbene registri una crescita del 3% rispetto ai mesi precedenti, gradimento che comunque supera il naturale bacino elettorale del centrodestra. Mannheimer commentando i suoi dati, afferma di aver registrato un notevole incremento di gradimento tra gli indecisi e i “non voto”, ossia l’elettorato più mobile e “terreno di conquista” di tutti e due gli scheramenti. Digis, IPSOS ed Euromedia, invece, hanno rilevato le intenzioni di voto, in cui si denota una crescita del PdL oltre il punto percentuale, facendolo attestare a quasi il 40%. Controverso è l’effetto che tale evento ha avuto sulle intenzioni di voto dell’IDV: secondo alcuni sondaggisti, infatti, le dichiarazioni di Di Pietro hanno fatto perdere oltre un punto al suo movimento, sopratutto tra i moderati; per altri, questo è stato compensato da un aumento di consenso da parte dell’elettorato più radicale.
Da quest’analisi si può facilmente desumere che Massimo Tartaglia sia stato una sorta di Deus ex machina per Berlusconi, infatti non solo ha fatto diradare le nubi processuali che oscuravano il Cavaliere negli ultimi mesi, ma sopratutto ha regalato almeno 300.000 nuovi elettori al PdL, oltre che livelli di consenso da “luna di miele” dopo quasi 2 anni di governo.