Nonostante una lunga tradizione “rossa”, le elezioni per il comune di Siena si preannunciano molto interessanti
[ad]A dispetto di quanto si possa pensare guardando le sue piccole dimensioni, Siena ha un notevole peso specifico a livello nazionale e la poltrona di primo cittadino ha da sempre un forte appeal. In una città considerata, giustamente, tra le più “rosse” d’Italia (dal dopoguerra ad oggi è sempre stata governata dalla sinistra) chi sale al potere come sindaco diventa protagonista della quadriglia che intreccia politica, Opus Dei, economia e massoneria. Qui il sindaco è il socio forte del Monte dei Paschi, il colosso della finanza rossa, da lui derivano gli amministratori della banca e sempre lui può mettere bocca nelle scelte più importanti dell’istituto di credito.
Il Monte dei Paschi, terza banca d’Italia per numero di filiali nonché la più antica al mondo, è il più noto ed evidente dei poteri forti che governano la città toscana. Per farsi un’idea, basti dire che a Rocca Salimbeni non è raro incrociare personaggi del calibro di Denis Verdini o Franco Caltagirone. Attraverso la Fondazione MPS, la grande “madre” dei senesi, il territorio ha ricevuto annualmente circa 250 milioni di euro che hanno contribuito a renderla tra le città italiane più vivibili. È superfluo sottolineare quanto sia allettante l’idea di mettere le mani su una risorsa del genere, che negli ultimi anni è stata gestita in maniera non proprio ortodossa dalle istituzioni cittadine. Tant’è che la crisi ha fatto emergere, tra le altre cose, un buco di 250 milioni nel bilancio dell’Università, da anni uno dei più attrezzati e organizzati atenei d’Italia.
I candidati a concorrere per la carica di sindaco saranno cinque, come nel 2001 e nel 2006, sebbene le forze in campo siano molto diverse rispetto a un lustro fa.
Per il centrosinistra concorrerà Franco Ceccuzzi, 44 anni, deputato dal 2006 ad oggi, nelle file dell’Ulivo e del Partito Democratico. È stato segretario provinciale dei Ds ma non ha mai ricoperto incarichi cittadini: nel caso venisse eletto sarebbe la sua prima volta nel Palazzo Pubblico. È sostenuto da sei liste: Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Federazione della Sinistra, Riformisti e Siena Futura. Sul suo sito è possibile scaricare il programma (forse un po’ troppo lungo) sia in formato pdf che in mp3. È stato attivato un numero di cellulare per contattare direttamente il candidato e sono stati creati account sui principali social network. D’altronde, la scelta dello slogan è chiara: “Bella, Meravigliosa, 2.0”. Il programma tocca un po’ tutti i temi essenziali che riguardano Siena, con particolare attenzione per il welfare, i giovani e i quartieri periferici. Originale la sezione “Cinquanta coccole alla città” in cui si elencano cinquanta piccoli interventi per migliorare gli spazi comuni e renderli più vivibili.
A meno di grossissime sorprese, in base agli ultimissimi sondaggi (Techno Consumer per il Corriere di Siena pubblicato il 14/04), Ceccuzzi dovrebbe essere il favorito (48,5%-52,5%). L’unica difficoltà, per lui, è quella di riuscire a vincere al primo turno, perché un eventuale ballottaggio potrebbe rivelarsi rischioso.
Il candidato per il centrodestra è Alessandro Nannini, 51 anni, ex pilota di Formula 1 con la Minardi e la Benetton, fratello della cantante Gianna Nannini e proprietario di una delle più famose industrie dolciarie cittadine. È sostenuto da quattro liste: Popolo della Libertà, Lega Nord, Movimento in Difesa della Senesità, e Io amo Siena. Il Carroccio, però, che aveva deciso di appoggiare l’ex forzista e attuale leghista Loretana Battistini, ha accettato controvoglia la candidatura di Nannini, secondo alcuni imposta da Denis Verdini. Sia nel 2001 che nel 2006, infatti, il nome di Nannini è apparso nel comitato elettorale per Maurizio Cenni (sindaco Pd uscente) e per tale motivo la Lega avrebbe preferito un candidato realmente di destra piuttosto che “uno scarto del Pd”, come è stato definito l’ex pilota dalla direzione provinciale leghista. Sul sito ufficiale è possibile trovare un programma elettorale dieci volte più corto di quello di Ceccuzzi, ma che riesce a coprire comunque tutti gli argomenti essenziali. Dopo un cappello generale sulla situazione attuale di Siena, nel programma si dà particolare attenzione al rilancio del turismo, alle politiche sociali, all’impresa e al lavoro. Secondo i sondaggi, il candidato di centrodestra sarebbe molto staccato da Ceccuzzi (21,5%-25,5%), e per tale motivo dovrebbe sperare che quest’ultimonon vinca al primo turno.
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Gabriele Corradi, ex dirigente Mps e padre del calciatore Bernardo Corradi è il candidato della coalizione centrista. È sostenuto da tre liste: Nuovo Polo per Siena (Fli, Api, Udc), Liste Civiche Senesi e la lista civica Per Corradi Sindaco. Soprattutto è sostenuto da due personaggi notevoli: il primo è Pierluigi Piccini, sindaco diessino per dieci anni sino al 2001, allontanatosi dal partito dopo essere stato tradito dai compagni che non lo appoggiarono durante la corsa alla presidenza della Fondazione Mps, ora capolista delle Liste Civiche Senesi (di cui è entrata a far parte anche la leghista Loretana Battistini, delusa dalla sostituzione con Nannini); il secondo è Claudio Martelli, ministro socialista della Prima Repubblica, condannato per corruzione durante Tangentopoli, ora capolista per Corradi Sindaco. Quest’ultimo ha indiscutibilmente un alto profilo politico ma l’improvviso interesse per Siena desta qualche dubbio tra gli elettori sulle sue reali intenzioni.
Dal sito ufficiale non è possibile scaricare il programma, che siamo riusciti ad avere solo tramite l’Albo Pretorio del Comune di Siena. I punti forti sono le proposte sul welfare, quelle sulla mobilità e il traffico, e quelle sulla gestione dell’economia cittadina. Non c’è dubbio che, almeno su quest’ultimo punto, la decennale esperienza bancaria del candidato più quella di moltissimi esponenti di lista (molti sono pensionati Mps), potrebbe fare la differenza. Dal sondaggio del mese scorso, che lo posizionava non oltre il 14%, Corradi sembra essere in forte ripresa.
A sinistra di Ceccuzzi c’è Laura Vigni, 57 anni, storica ed ex giornalista. Fino a poco prima della campagna elettorale militava insieme ad altri compagni di partito in Sinistra Ecologia e Libertà. Tuttavia, dopo alcuni conflitti con la dirigenza locale, che ha deciso di sostenere Ceccuzzi, ha deciso di staccarsi da Sel per creare il Circolo Città Domani-Sinistra per Siena, unica lista che la sostiene alle prossime amministrative. Sul sito ufficiale è presente il programma da scaricare ma in una sezione apposita, “pillole di programma”, c’è un riassunto in nove punti di quello che vorrebbe attuare la lista. Tra le tante proposte spiccano alcuni temi cari alla sinistra come lo sviluppo e l’installazione di energie rinnovabili, oltre all’istituzione di registri per le dichiarazioni anticipate di trattamento e per le unioni civili (anche omosessuali). La forbice dei sondaggi fa oscillare la lista di Laura Vigni tra il 9% e il 13%.
Il quinto e ultimo candidato, fuori da tutte le logiche di partito, è Michele Pinassi, 33 anni, informatico dipendente dell’Università di Siena. Dal 2006 milita nel MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo, unica lista civica ad appoggiarlo. Il sito è un blog 2.0 su cui si possono leggere i profili dei candidati in lista e il programma che punta soprattutto sulla trasparenza e sul rapporto diretto tra cittadino e comune. Il bacino di elettori non gli consente di andare molto lontano (i sondaggi lo danno a meno del 4%), l’obiettivo perciò sarebbe quello di portare in comune almeno un candidato che faccia da “cane da guardia” alla prossima amministrazione.
[ad]In conclusione, lo spettro che si aggira sempre più tra le liste del centrosinistra resta quello del ballottaggio. Per evitarlo Ceccuzzi farebbe carte false. Tuttavia, i presupposti per un’eventuale alleanza Nannini-Corradi al secondo turno, almeno ufficialmente, non dovrebbero esserci, ma si sa che per abbattere il “Sistema-Siena” l’opposizione sfrutterebbe tutti i colpi in canna. Una cosa pare certa: dopo il risultato delle urne i rapporti di forza al Palazzo Pubblico non saranno più gli stessi di prima.