Giornata di vertici per la politica italiana. Non solo il Pd, di cui abbiamo reso conto, ma anche il Pdl ha riunito i suoi vertici per l’ufficio di Presidenza.
Le condizioni che hanno portato il Popolo delle Libertà all’urgenza di questa riunione sono note a tutti: sconfitte elettorali, sondaggi che ne registrano il crollo a favore soprattutto del movimento grillino, le “pazze idee” di Berlusconi e i richiami alla responsabilità del Presidente Schifani.
[ad]Ed invece oggi l’ex-premier si è presentato negando subito l’idea di creare un nuovo partito: il motivo del calo, sostiene, sta nel sostegno al Governo Monti, e nella sua uscita di scena. Citando sondaggi Euromedia, ha affermato che la gran parte degli elettori persi negli ultimi mesi sarebbe invece disponibile a tornare nell’alveo del Pdl a fronte di una forte e concreta proposta politica. Da ciò, si rende necessario il Pdl, non la sua decomposizione a favore di nuove liste.
Il segretario Alfano, rinfrancato dal sostegno del Presidente Berlusconi, ha quindi potuto presentare un piano in sei punti, a partire dall’indizione di primarie da tenersi in autunno per la scelta del candidato premier, per le quali ottiene già il sostegno dell’ex-ministro La Russa, e di consultazioni sul programma da tenersi anche online. Nel documento in discussione si tratta anche di economia, con un rilancio delle posizioni a favore della famiglia, una critica al direttorato europeo, incarnato dalla cancelliera Merkel e dalle sue posizioni di rigore, ed un impegno a sostenere esclusivamente le proposte condivisibili fra quelle presentate dal Premier Monti. Inoltre, avanti con le riforme istituzionali – bocciate nel frattempo dal Pd.
A margine, non sono mancati gli attacchi alla magistratura, ma neanche contro i giornali d’area, ormai “sovrapponibili” a Repubblica.