Varsavia vigila sulla propria memoria? La gaffe di Obama e l’antisemitismo polacco

Pubblicato il 10 Giugno 2012 alle 13:03 Autore: EaST Journal

[ad]Oggi, con la tendenza ad “appannare” la memoria, sostengono soprattutto i diplomatici polacchi, c’è invece bisogno di chiarezza perché l’uso improprio di questa definizione può non essere di per sè in malafede però potrebbe diventare esplosiva se collegata con un’altro stereotipo sui polacchi, l’antisemitismo. Infatti come ha sottolineato lo storico Timothy Garton Ash “la correlazione automatica della Polonia con l’antisemitismo e da ciò una connotazione con la colpa per l’Olocausto sono sempre presenti nel mondo Occidentale”. Per evitare ogni ambiguità il ministero del Esteri, le ambasciate e varie associazioni dei polacchi all’estero hanno cominciato, soprattutto dal 2004, a monitorare i media europei e internazionali invitando ogni volta a correggere la definizione “sbagliata” con la più lunga ma più chiara di “campi di concentramento nazisti nella Polonia occupata”.

obama

Finta copertina del Time realizzata dalla diaspora polacca di Chicago

Tra gli interventi di maggior risonanza si può ricordare quello nei confronti della redazione del Wall Street Journal e delle redazioni del San Francisco Chronicle, del New York Times e del portale Yahoo. Nel 2012 l’ intervento ha riguardato l’agenzia Associated Press e poi ci sono state proteste dell’Ambasciata polacca indirizzata alla redazione del “Los Angeles Times”. Questi vari interventi dei funzionari polacchi sembrano aver raggiunto un buon risultato: molte redazioni hanno inserito nei propri stylebook il divieto di usare l’espressione “Polish death camp”. La “gaffe“ di Obama sembra quindi una buona opportunità per rafforzare ulteriormente la rotta.

Da EastJournal

di Tomasz Andrzej Banach

L'autore: EaST Journal

East Journal è un progetto di giornalismo partecipativo che nasce dal basso, fatto da giovani e senza fini di lucro. East Journal è una testata registrata presso il Tribunale di Torino, n° 4351/11, del 27 giugno 2011. I contenuti sono condivisi con Termometro Politico grazie alla partnership nata da marzo 2012 tra le due testate giornalistiche. Il nostro obiettivo è quello di raccontare la “nuova” Europa, quella dell’est, che rappresenta il cuore antico del vecchio continente. La cultura e la storia ci insegnano la comune appartenenza. L’europeismo critico è dunque una nostra vocazione. Tra i nostri temi più cari figurano poi la tutela delle minoranze, l’analisi dell’estremismo di destra, la geopolitica energetica, il monitoraggio del crimine organizzato transnazionale.
Tutti gli articoli di EaST Journal →