Cattive notizie dal mondo dell’economia. Il piano d’aiuti fino a 100 miliardi di euro a beneficio della Spagna non ha scongiurato le pessime performance delle Borse né le cattive notizie congiunturali. L’Italia all’interno del fondo salva stati e delle misure messe in moto dal G7 a beneficio di Madrid sarà chiamata a dare un contributo sostanzioso, circa 48 miliardi secondo i ben informati.
[ad]A fronte di dati economici ben poco rosee e le incertezze nella stabilizzazione della fiducia degli investitori verso i nostri titoli di Stato. Il primo trimestre 2012 ha confermato lo prosecuzione della recessione: -0,8% la crescita del Pil da gennaio a marzo con un tasso tendenziale negativo dell’1,4%. E a malincuore non può essere evocato l’argomento del c’è chi sta peggio.
La dinamica del prodotto interno in Giappone ha registrato una crescita dell’1% su base trimestrale e dello 0,5% negli Stati Uniti e in Germania. Crescita piatta per la Francia, mentre la Gran Bretagna arranca con una contrazione dello 0,3%.
L’economia reale, però, in una giornata come questa rischia di passare in subordine poiché l’ennesimo tentativo di stabilizzare il sistema bancario – stavolta su sponda iberica – non ha arrestato le ansie dei mercati finanziari. Milano ha lasciato sul terreno il 2,8% e l’incubo di mr. Spread torna a farsi sentire. I Btp tornano a viaggiare attorno al 6%, portando il differenziale con i bund tedeschi fino ai 470 punti prossimo al record dello scorso mese di novembre poco prima della crisi del governo Berlusconi. Anche la dinamica dei credit default swap ne sta risentendo. Il grafico sviluppabile nell’ultimo anno continua la sua ascesa pressoché inarrestabile e la scommessa degli investitori qualificati è per uno spread fino ai 543 punti, in lieve calo rispetto ai 569 punti toccati ad inizio giugno prima che il meeting europeo non avesse diradato gli scenari più foschi sull’emergenza spagnola.