Pd, il ballottaggio alle primarie e la marginalità di Renzi
[ad]Palermo un monito solo per Bersani? Niente affatto. Matteo Renzi a ben pensare è il candidato che da quell’esperienza dovrebbe ripartire. Il Big Bang aveva generato un’attesa di cambiamento troppo forte per finire in un cono d’ombra col passaggio dal governo Berlusconi al governo Monti. E il candido-non mi candido è durato anche per troppo tempo. Finendo agli occhi degli elettori nella classica configurazione del “vorrei, ma non posso”. Piacere piace un candidato simile, ma viene soltanto dopo le due alternative più competitive.
Del resto è proprio a partire dalla Rete, dalle bacheche personali di Facebook a quelle dei giornali che la base di Renzi è sostanzialmente silente – se non sparita – sostituita in larga parte dal gioioso rullo compressore dei grillini. Se non vale la pena sfogliare qualche buon manuale politologico al sindaco di Firenze basterebbe ripassare qualche lezione di marketing.