Analisi Sondaggio Ipsos 12/06/12- Le paure del Pd e l’alleanza con Di Pietro.
Il sondaggio Ipsos di questa settimana fa registrare una sostanziale stabilità del quadro del consenso ai partiti.
Lista | % |
Pd | 25,2 |
MS5 | 20,6 |
Pdl | 17,6 |
Idv | 7,2 |
Udc | 6,5 |
Sel | 6,4 |
Lega Nord | 4,3 |
Fds | 2,5 |
Fli | 2,3 |
La Destra | 1,4 |
Verdi | 1 |
Psi | 1 |
Altri | 4 |
AREA DEL NON VOTO: 40,4%
Una stabilità che però risulta pericolosa per i vincitori annunciati delle prossime elezioni Pd+Idv+ Sel.
[ad]La stabilità arriva infatti nonostante due avvenimenti hanno caratterizzato il campo del centro-sinistra.
– Lunedì scorso la segreteria del Pd ha annunciato la primarie di coalizione per la scelta del candidato premier
– Sabato a Roma la Fiom ha riunito tutto il centro- sinistra per discutere di programma e lì è andata in scena l’ennesima lite Di Pietro-Bersani con Vendola nell’insolito ruolo di mediatore.
Tutto questo però pare non aver mutato il quadro nell’area del centro-sinistra e non è un bel segnale sopratutto rispetto alle primarie che sono sempre state apprezzate dagli elettori progressisti. Certo finchè il meccanismo delle primarie non si metterà in moto sarà difficile registrare moti di entusiasmo ma il clima dentro il gruppo dirigente del Pd sembra da resa dei conti e Renzi è uno spauracchio per molti.
Proprio in questo conteso si innesta una bella grana per Bersani e questa grana si chiama Di Pietro il quale, nel legittimo tentativo di collocarsi come forza di opposizione a Monti, ha nel Pd il bersaglio preferito; probabilmente perché sa che gli elettori democratici sono i più sensibili ai richiami dell’ ex Magistrato.
Infine c’è Vendola che in due giorni ha annunciato lo scioglimento di Sel per costruire una grande area progressista (intervista a Repubblica) e ha ribadito la sua candidatura alle primarie con tono mite. Il governatore pugliese infatti sa che l’onda lunga della sua popolarità è ormai finita e sarà molto improbabile una sua vittoria alla primarie del centro-sinistra. Tuttavia Vendola vuole correre per contare il proprio peso prima di confluire nel Pd e la cifra minima da raggiungere, in questo caso, non può essere inferiore al 20%.
Infine Grillo il quale continua a raccogliere consensi e sopratutto continua nella sua campagna elettorale permanente in vista del 2013 sicuro di ricoprire un ruolo chiave tra qualche mese. Naturalmente legge elettorale permettendo visto che pare che ABC abbiano trovato l’ennesimo accordo su un nuovo sistema di voto e la variabile Grillo, nello scegliere il sistema di voto ,è determinante considerata la paura che i leadars politici hanno del comico genovese.
E il centro-destra? Non pervenuto. Alfano, salvo miracoli, rischia di essere il capro espiatorio di questa drammatica fuga di consensi mentre la Lega, dopo i congressi regionali, sta sistemando i le strutture interne per rimettere in moto la macchina dopo aver capito in che direzione andare.