Lusi e semipresidenzialismo, la trama del Pdl al Senato
Tra pochi minuti si aprirà la seduta del Senato per il voto per l’autorizzazione a procedere per l’arresto del senatore ex Partito Democratico, Luigi Lusi ex tesoriere della Margherita e accusato di aver sottratto milioni di euro al partito e, soprattutto, di associazione a delinquere.
[ad]Stamane al Senato sono andate in scena le prove generali per un’intesa fra Pdl-Lega Nord e Lusi per il salvataggio di quest’ultimo nella votazione per la richiesta di procedere con un ordine di custodia cautelare. Significativi i resoconti che filtrano da palazzo Madama. Al di là del lavorio sulla presentazione delle venti firme per chiedere il ricorso al voto segreto, circostanza che renderebbe concreta la possibilità di negare l’autorizzazione ad eseguire l’ordine di custodia cautelare, in mattinata Pdl e Lega Nord hanno votato per accantonare l’articolo 1 del disegno di legge per la riforma della Costituzione, che prevede il taglio del numero dei parlamentari.
Ai voti del vecchio asse di governo si sarebbero sommati proprio i voti di Luigi Lusi e di un altro esponente ex Pd, Alberto Tedesco.
Obiettivi? Per Lusi si tratta di ottenere il voto segreto per evitare le manette, mentre i propositi del Pdl sono di mettere sul tavolo politico delle riforme uno scambio col centrosinistra: il semipresidenzialismo e la riduzione del numero dei parlamentari. Tenuti insieme dal partito di Alfano secondo il principio del simul stabunt simul cadent. E su questa battaglia può contare sul sostegno della Lega Nord.
Saranno comunque i numeri a certificare al Senato, se sul voto della relazione della giunta per le autorizzazioni a procedere ci sarà la ricostituzione di un accordo fra i due partiti del precedente governo.