M5S al 22% nei consensi, ma alle Politiche potrebbe sgonfiarsi

Pubblicato il 21 Giugno 2012 alle 16:26 Autore: Giuseppe Martelli

[ad]Nel volume la sociologa tedesca prosegue nell’indagine fino a Locke mettendo il luce come anche il filosofo inglese si fosse fortemente avvicinato al concetto.

Ma queste osservazioni, con il fenomeno Grillo, in che relazione sono? E soprattutto, esiste una relazione tra la spirale del silenzio (il tentativo degli individui di sfuggire all’isolamento aderendo a quelle decisioni percepite come maggioritarie nella società) descritta in precedenza e la crescita nei sondaggi di Grillo?

Per essere sintetici possiamo dire che la percezione di Grillo nella spazio pubblico è senz’altro cambiata dopo le amministrative; gli elettori, le elites e i giornali hanno dovuto dare spazio ad fenomeno tra i più rilevanti in Europa e l’idea di votare un comico è apparsa via via meno folle a molti elettori delusi.

m5s

I sondaggi (che fino alle amministrative del 2012 davano grillo non oltre l’8%) hanno inoltre svolto una funzione di traino nella costruzione del consenso, visto che ad ogni punto percentuale registrato in un sondaggio Grillo guadagnava altri due punti in quello successivo, in una spirale senza fine dove i termometri del consenso (i sondaggi) sono diventati parte del gioco nello spazio pubblico.

In tale contesto la paura dell’isolamento viene meno e molti cittadini-elettori, sentendosi parte di una collettività, temono meno di esprimersi a favore di Grillo e di dire apertamente che, pur consapevoli dell’inconsistenza della proposta politica di comico genovese, non può andar peggio di così.

Possiamo quindi dire che il il 20 % di consensi da virtuale diverrà reale tra un anno? Certamente no per due buone ragioni:

-I partiti e le formazioni storiche attiveranno le loro macchine elettorali e Grillo non giocherà più da solo ma sarà costretto, sul territorio, a competere con persone molto preparate ad affrontare una competizione elettorale

-Inoltre la Noelle-Neumann studiava il fenomeno della spirale in un contesto molto distante nel tempo, dove i costi informativi degli elettori risultavano sostenibili. La realtà politica odierna è invece molto complessa; i sondaggi hanno cadenza pressoché giornaliera e le informazioni viaggiano a grande velocità e su tantissimi canali. In questa situazione i costi informativi aumentano a dismisura e percepire l’esito della competizione è sostanzialmente impossibile.

Tuttavia la capacità di polarizzare il conflitto, i contenuti radicali e una buona presenza scenica danno oggi al MS5 il primato sul palco chiamato spazio pubblico e i sondaggi sono degli ottimi alleati perché danno la percezione di una vittoria possibile: in definitiva la spirale del silenzio sembra non colpire gli elettori grillini e il rischio semmai è che siano gli elettori dei partiti tradizionali a subire il rischio isolamento. In fondo oggi affermare di essere elettori del Pd, del Pdl o dell’Udc vuol dire sentirsi elettori della casta e quindi isolati rispetto ad un periodo storico che vede nelle elites poltico-elettorali il cancro di questo Paese.

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