L’onda rosa è arrivata
[ad]Passando all’UMP, si nota la riconferma in Assemblea dell’ex-Primo Ministro François Fillon nella 2° circoscrizione di Parigi, ma sono molti gli esponenti del vecchio esecutivo ad aver fallito l’elezione: dal Ministro del Lavoro Nadine Morano, battuta nella 5° circoscrizione del Meurthe-et-Moselle, al Segretario di Stato Frédéric Lefebvre, sconfitto nella 1° circoscrizione estera; dalla pluri-incaricata Michèle Alliot-Marie, superata nella 6° circoscrizione dei Pyrénées-Atlantiques, a Salima Saa, presidente dell’Agence nationale pour la cohésion sociale et l’égalité des chances, che fallisce l’elezione nella 8° circoscrizione del Nord.
Dando un occhio agli altri partiti, falliscono l’elezione i leader nazionali di MoDem, FN e FG, rispettivamente François Bayrou (2° circoscirzione dei Pyrénées-Atlantiques), Marine Le Pen (11° circoscrizione del Pas-de-Calais) e Jean-Luc Mélenchon (11° circoscrizione del Pas-de-Calais).
Entrano invece in Assemblea Jean-Christophe Lagarde del Nouveau Centre (5° circoscrizione di Seine-Saint-Denis), Nicolas Dupont-Aignan di Debout la République (8° circoscrizione dell’Essonne) e Jean-Louis Borloo del Parti Radical Valoisien (21° circoscrizione del Nord).
Anche se Marine Le Pen fallisce l’elezione, il cognome entra in Assemblea: Marion Maréchal-Le Pen, studentessa di legge, riesce dove ha fallito la zia centrando l’elezionenella 3° circoscrizione di Vaucluse. Con i suoi ventidue anni si tratta del più giovane deputato della storia repubblicana francese.
Sebbene le percentuali raccolte dai partiti di sinistra non siano da record per la storia elettorale del Paese, a causa degli smottamenti del voto dell’UMP la Francia si trova sicuramente in un momento storico di sbilanciamento a sinistra senza precendenti. Non solo, infatti, la maggioranza conquistata da Hollande all’Assemblrea Nazionale è la più ampia – a sinistra – di sempre, ma con questa vittoria elettorale la sinistra si ritrova depositaria di una serie di poteri senza precedenti nella storia di questa parte politica:
- Presidenza della Repubblica
- Maggioranza all’Assemblea Nanzionale (343/577)
- Maggioranza al Senato (178/348)
- Maggioranza dei Presidenti di Regione (23/24)
- Maggioranza dei Presidenti di Dipartimento (61/100)
- Espressione di 7 sindaci tra quelli delle dieci città più popolose (Parigi, Lione, Tolosa, Nantes, Strasburgo, Montpellier, Lilla)
Bisogna risalire al 1995, alla fine dell’era Mitterand e al primo mandato di Chirac, per trovare una concentrazione di poteri in mano ad una sola parte politica – la destra – paragonabile all’attuale. Il popolo francese ha dato, nel corso degli ultimi anni, dato un mandato alla sinistra pieno e totale; Hollande e la coalizione in suo sostegno si ritrovano ad avere massima libertà di azione, e proprio per questo non avranno giustificazioni in caso di fallimento.