Grecia, il governo chiede subito altri 20 miliardi di euro

Grecia, il governo chiede subito altri 20 miliardi di euro 

 

Il neoministro dell’economia greco, Vassilis Rapanos chiederà ai creditori internazionali più tempo per attuare il piano di salvataggio dell’economia ellenica e rifondere il debito pubblico accollato. Sembra essere questa la prima battaglia che ingaggerà sui tavoli europei il governo uscito dal voto di domenica, che pur frutto di una maggioranza solida numericamente esprime un difficile equilibrio fra il partito conservatore Nuova Democrazia, il partito socialista Pasok e alcune formazioni di sinistra moderata.

Un segnale d’apertura sembrava essere arrivato, in effetti, domenica scorsa. A spoglio ancora in corso il ministro degli esteri tedesco, Westerweller aveva provato a gettare un segnale di disponibilità a rivedere – se non la portata degli impegni economici – almeno i tempi per portare a compimento il piano.

[ad]Di mezzo si è messa Angela Merkel: da tesi inflessibili più di prima, ha richiamato i greci a rispettare gli accordi economici sia nella loro entità che nei loro tempi.

La dilazione richiesta da Atene causerebbe lo slittamento fino al 2016 del completamento del piano di uscita dalla crisi del debito. E, notizia di questa giornata, Rapanos non esclude che la Grecia abbia bisogno di un ulteriore prestito fino a 20 miliardi di euro per mettere in cantiere le privatizzazioni, le riforme della pubblica amministrazione e del sistema fiscale, ipotizzando alcune liberalizzazioni nelle professioni.

Subito un caso politico, che testerà a pochi giorni dal meeting europeo le capacità comunitarie di governance. In gioco nell’immediato c’è la tranche di 8 miliardi di euro del fondo salva-Stati, vitali per scongiurare il default di Atene.