Berlusconi torna sul predellino, Casini apre al Pd
L’operazione Rosa Tricolore per rivincere le elezioni nel centrodestra non consiste nell’appoggio a Matteo Renzi. Pur essendo un documento autentico quello pubblicato ieri in esclusiva da “L’Espresso”, il Popolo della Libertà prepara una nuova discesa in campo del suo leader.
[ad]Così, questa mattina Silvio Berlusconi ha fatto capire a tutti che vuole essere ancora lui a comandare nello schieramento moderato, testuali parole “fino a quando gli elettori lo vorranno” alludendo quindi alla disponibilità a guidare la campagna per le politiche in vista del 2013.
“Monti? E’ soltanto una parantesi” ha mollato nel frattempo una stoccata all’attuale premier, dal quale tenta di marcare il territorio pur impossibilitato a staccare la spina al governo. Berlusconi si sente ancora il leader in mezzo a tanti esponenti senza quid in più. Con buona pace di Angelino Alfano, che da sei mesi veniva offerto come il futuro del Pdl.
La dichiarazione è stata estratta da un’intervista rilasciata a Roberto Gelmini per il libro “L’onestà al potere” sui due mandati di amministrazione Albertini a Milano. E si somma alle numerose esternazioni sulle “pazze idee” nella testa di Berlusconi per risollevare l’Italia, non ultima quella di abbandonare l’euro.
Si aspetterebbe una reazione positiva dei diretti interessati, dei moderati. In realtà il primo a prendere la parola è Pierferdinando Casini leader dell’Udc, che esclude ogni alleanza basata sul ritorno alla lira e con chi sta lavorando a far cadere Monti. In un’intervista rilasciata a Carlo Bertini sulla Stampa dà ulteriore dimostrazione verbale della sua volontà di chiudere l’esperienza del Terzo Polo aprendo ad un’intesa di governo fra le forze legate al PPE con la sinistra riformista.