Quella di oggi è una giornata importante per conoscere il futuro politico della Lombardia e del suo Presidente Formigoni, ma diciamo subito che non sarà definitiva.
[ad]La Lega nord si prepara al congresso di fine settimana, ed oggi ha tenuto uno degli ultimi Consigli Federali del triumvirato. All’OdG c’era anche la questione Formigoni e si attendeva una relazione del neoeletto segretario lombardo, Matteo Salvini, per decidere se continuare l’esperienza di governo o decretarne la fine: lo stesso “segretario in pectore”, Roberto Maroni, oggi ha ammesso che potrebbe non essere il caso di arrivare al 2015 in queste condizioni.
Si tratta di fare valutazioni politiche, lasciando da parte quelle giudiziarie che – giustamente – non sono di competenza della Lega. E politicamente la Giunta Formigoni è parecchio pesante, sono ormai innumerevoli gli esponenti politici lombardi indagati in varie indagini – alcuni dei quali leghisti come Renzo Bossi – e per il partito, che vorrebbe rilanciarsi partendo dalla “pulizia” e dal territorio, la situazione comincia ad essere ingestibile.
È vero che la Lega ha salvato la giunta solo pochi giorni fa, ma la novità di sabato (Formigoni indagato per finanziamento illecito e corruzione) ora fa sì che lo stesso vertice regionale sia “inopportuno”. Per questo la Lega ha promesso di valutare se mandare a casa il Governatore con due anni d’anticipo.
Quali implicazioni avrebbe, però, abbandonare la nave che affonda? Nessuno nel Pdl l’ha mai annunciato pubblicamente, neanche quando il Senatur stesso si lanciò in minacce verso il Governatore, ma è probabile che ripercussioni si avrebbero anche nelle due regioni direttamente governate dalla Lega, il Veneto ed il Piemonte. Con buona pace delle speranze di La Russa di nuovi “avvicinamenti” con il partito Padano.
Allora l’opportunità politica potrebbe portare la Lega a valutare di proseguire con il governo lombardo, attendendo che sia il Pdl a disarcionare il Presidente, o sia proprio quest’ultimo a togliere il disturbo, magari per candidarsi alla guida del Pdl. A meno che, il sacrificio di Formigoni – e della stessa Presidenza regionale – non si trasformi in un assist per ripristinare l’alleanza “forza leghista”. Un sacrificio che per molti pidiellini potrebbe essere anche auspicabile.
Nei prossimi giorni, quindi, l’ipotesi di elezioni anticipate potrebbe diventare una realtà, o restare un “promessa” fra le tante.