Lusi arrestato, come ne escono i partiti
[ad]Il secondo tentativo di attacco da parte del PdL era naturalmente l’esplosione delle eventuali contraddizioni del centrosinistra, basate sul timore delle possibili dichiarazioni di Lusi ai procuratori che stanno indagando sui movimenti dei fondi della ex-Margherita. Considerato il voto palese e sapendo delle posizioni ultragarantiste del PdL, solo l’assenza di questo partito dall’aula avrebbe potuto con certezza far ricadere la piena responsabilità di un eventuale salvataggio sul centrosinistra, mostrando tanto lo spettacolo di un esponente della Casta salvato dal voto quanto una sorta di prova mediatica di colpevolezza da parte di un centrosinistra che salvava Lusi per non farlo parlare dinanzi ai giudici.
Non è tuttavia andata così. Che sia stato per reale estraneità alle manovre di Lusi, che sia stato per un atteggiamento di facciata, il centrosinsistra e gli ex-Margherita fuoriusciti nel centro hanno votato compattamente a favore dell’arresto, con il risultato di isolare ancora di più il Popolo della Libertà su posizioni di garantismo ormai insostenibili nell’attuale clima mediatico.
La votazione risulta quindi essere stata un boomerang per la formazione berlusconiana, che ne esce provata tanto nei confronti dell’opinione pubblica quanto nei suoi rapporti con l’ex-alleato leghista: meglio sarebbe stato votare a favore dell’arresto con il resto del Parlamento, ma quella, forse, era una prova che Popolo della Libertà sarebbe stata ancora più difficile.