Cicchitto chiede le ferie: il Governo può cadere per la “prova-costume”?
Le ferie sono sacre, si sa. È necessario godere di un periodo di riposo per staccare la spina e ripresentarsi al lavoro più pimpanti e attivi che mai. Certo, la disoccupazione galoppa, ci sono tantissimi italiani che da tempo sono in “ferie forzate”. Ma chi invece un lavoro ce l’ha, le ferie non vorrebbe proprio perdersele.
[ad]Così, quando nei giorni scorsi il sottosegretario Polillo, infaticabile esternatore di proposte politiche, ha rilanciato l’idea (a suo tempo proposta da Berlusconi), di rinunciare tutti ad una settimana di ferie per rilanciare l’economia italiana – che secondo i suoi conti avrebbe guadagnato ben un punto di pil in un sol colpo – gli strali dei sindacati e di molti commentatori e notisti politici si sono scagliati verso di lui: le ferie, l’abbiamo detto, non si toccano. Ché poi, non è mica detto che si guadagni un punto di pil, perché gli stipendi non crescerebbero e i consumi neppure, anzi, gli introiti dell’industria del turismo andrebbero a farsi benedire.
Rinuncino loro, la casta, alle ferie. Anzi no, le facciano, ma per sempre!
Ieri sera però, è stato niente meno che Cicchitto a chiedere le ferie, a quanto riporta la Dire. Rivolgendosi al Ministro Giarda – che stava appunto illustrando il calendario dei lavori ad un suo collega di partito – il Capogruppo del Pdl ha bruscamente avvertito il governo di non calendarizzare nulla per la settimana di ferragosto, ché gran parte dei parlamentari sarebbero andati in vacanza (“io ci sarò”, pare abbia precisato, “perché farò le vacanze a due ore da qui, ma altri no”) e allora “tanti auguri” a chi dovrà trovarsi una maggioranza in quei giorni.
Com’è prevedibile, molti commentatori non hanno fatto mancare il proprio biasimo per l’onorevole, perché la situazione è grave e se serve, i primi a dover rinunciare alla sacralità delle proprie ferie, debbono essere i politici, i primi responsabili dello stato delle cose. Altri commentatori hanno invece preferito schierarsi con lui, deplorando invece il sentimento anti-casta che anima alcuni degli organi di stampa che vanno per la maggiore, che a loro volta infiammano il sentimento popolare. L’anti-casta, rispondono voci dal web, sono invece proprio quei politici improvvidi che in una situazione come quella che vive l’Italia si lasciano scappare frasi (come quella di Cicchitto), rientri posticipati (come per il pellegrinaggio dell’anno scorso), vacanze lussuose (alle Bahamas od in Sardegna non importa), magari pagate con i soldi del proprio partito (come la villetta di Lusi alle Bahamas).
Giarda, questa volta, è stato superato in “novizia” dall’esperto Cicchitto, che se avesse evitato un’uscita così maldestra avrebbe evitato di creare tanto clamore per –onestamente – nulla.