È un tutti contro Renzi. Col patto fra Udc e Pd lanciato sia da Casini che da Bersani la manovra d’accerchiamento del sindaco di Firenze continua a cadenza quotidiana.
[ad]La presidente del Pd, Rosy Bindi recentemente l’ha accusato di non saper fare bene nemmeno il primo cittadino. Massimo D’Alema gli ha consigliato di continuare l’esperienza amministrativa abbandonando le sue ambizioni di carattere nazionale, almeno per ora. Un altro politico non di primo pelo come l’ex presidente del Senato, Franco Marini l’ha rimproverato per le esternazioni al Big Bang circa la capacità dell’ala renziana di diventare maggioranza nel Partito Democratico, mettendolo in guardia da una sconfitta fragorosa. Come non menzionare poi Stefano Fassina, il responsabile economico del Pd che poco prima del Big Bang della settimana scorsa parlò del rottamatore in termini sprezzanti, definendolo un “portaborse diventato sindaco per caso”.
Questo pomeriggio è intervenuto in una conferenza stampa anche Nichi Vendola per prendere le distanze dalla candidatura e dalla stessa ipotesi di competere nelle primarie con Matteo Renzi.
È stato il post su Facebook depositato prima della conferenza a sollevare le maggiori tensioni: “Ci sono cose per me incomprensibili. Si comincia a parlare di primarie. C’è un leader, come il sindaco di Firenze, che è una variabile estremista del liberismo. E un altro, come Bersani, che è un amabile socialdemocratico.Ma queste non sono primarie, è il congresso del Pd. E io non sono interessato a partecipare: se Renzi rende maggioritaria l’anima liberista del Pd, ne traggo le conseguenze: io sono antagonista ai liberisti ovunque collocati”.
Toni tranchant che suscitano la risposta ironica di Matteo Renzi sulla sua pagina di Facebook: “Vendola scrive su Facebook che io sono un estremista e che se ci sono io non partecipa alle primarie. Ma come? Nichi ci parla di primarie tutti i giorni da due anni e adesso se ne va portando via il pallone prima di giocare? Questa cos’è? Paura di confrontarsi sulle idee o semplicemente effetto del caldo? “.
Non è mancato un fendente di Vendola all’indirizzo di Pierluigi Bersani, a riguardo dell’alleanza fra Partito Democratico e centristi: “Io sono interessato a costruire il centrosinistra. Un’alleanza basata su un accordo tra Pd e Udc non mi trova interessato. Non voglio impedire un dibattito con i moderati né un compromesso con loro, ma è vietata la resa”.
Chiaro il tentativo del leader di Sel di rinsaldare l’asse con l’Italia dei Valori, il partito che rischierebbe con ogni probabilità di essere tagliato fuori dalla coalizione bersaniana in caso di un patto con il PPE casiniano. E con Di Pietro, d’altronde, Vendola aveva minacciato poche settimane fa di far partire i cantieri di una sinistra alternativa al di fuori dell’alleanza col Pd.