Nuova grana al Pirellone: è la volta di Guido Podestà

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Di grane al Pirellone ne scoppia una al giorno. Questa è vecchia, in realtà, risale al 2010, all’incredibile vicenda della raccolta firme del Pdl, che quell’anno costò l’esclusione della lista del Pdl a Roma e rischiò di causare analoghi problemi a Formigoni.

Il governo allora in carica approvò un decreto entrato alla storia come “salva pdl”, ma la decisione del Tar di riammettere la lista del governatore in carica non necessitò di questo aiutino.

[ad]Oggi si torna a parlare di quella vicenda perché la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio dell’allora coordinatore lombardo del Pdl, oggi Presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, in quanto responsabile della certificazione di firme – poi rivelatesi false – per la lista provinciale del Pdl milanese e per il listino regionale a sostegno della candidatura di Formigoni, oltre 900 firme che Guido Podestà e la sua collaboratrice (ora collaboratrice della Minetti) Clotilde Strada avrebbero “falsificato” attingendo ai dati dei certificati elettorali. L’indagine era partita dalla denuncia dei Radicali, che nel 2010 presentarono ben 500 firme ritenute apocrife. Cinquecento firme cui se ne sono aggiunte quasi altrettante (426, per l’esattezza).

Era stata proprio la Strada a coinvolgere il Presidente Podestà, dichiarando in un interrogatorio che le aveva “suggerito” di utilizzare i certificati, ma a quest’accusa Podestà ha sempre ribattuto che lui la sera incriminata non aveva riscontrato problemi, che era andato via dalla sede verso le 22 e che solo il giorno dopo l’onorevole Corsaro gli disse di aver dovuto chiamare decine di persone per completare le firme.

E la Lega cosa fa? Tra una minaccia di far saltare il banco ed un’altra, il neo segretario nazionale (regionale, per i non padani) Matteo Salvini, apre alla “prosecuzione condizionata” dell’esperienza di governo: fino al 2015 così non può continuare, fa sapere, però si prosegue e nel prossimo futuro il Governatore dovrà aspettarsi numerosi tagliandi, almeno uno al mese.