Tagli alla spesa e condanne confermate per il G8 di Genova. Rassegna stampa del 6 luglio
Anche quest’oggi i principali quotidiani italiani aprono con l’approvazione delle misure della Spending Review. Dopo circa sette ore di riunione, il Consiglio dei ministri ha approvato la “seconda rata”, così come è definita dal premier Mario Monti in conferenza stampa, dell’operazione di revisione della spesa pubblicata. Il Presidente del Consiglio ha anche sottolineato che non ci sono “tagli lineari” ma si tratta di una sforbiciata “ponderata”. Questa operazione per i prossimi sei mesi del 2012 comporterà tagli per 4,5 miliardi, che l’anno successivo salgono a 10,5 e a 11 nel 2014. E nonostante numerosi ostacoli, alla fine arriva anche il dimezzamento delle province, che entro l’anno dovranno scendere a quota 50. Questa riduzione sarà svolta con il raccordo degli enti territoriali e accompagnata dalla creazione di 10 nuove città metropolitane, (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria). Sui due fronti principali dei contrasti inetrni al Governo, sanità e scuola, i rispettivi dicasteri l’hanno spuntata: saltano infatti i tagli ai ‘mini-ospedali’ e quelli alle università e non vengono finanziate le scuole paritarie.
“Subito i tagli, rinvio al 2013 per l’Iva”titola il Corriere della Sera.
[ad]La Stampa apre con “Province dimezzate entro l’anno”.
La Repubblica titola: “Sanità, no ai tagli degli ospedali”.
Il Sole 24 Ore commenta:“Salvi i mini-ospedali. 4% di statali in meno”.
Il Messaggero titola:“Ospedali salvi, tagliate le Province”.
L’Unità commenta: “Tagli, sontro sulla Sanità”.
Libero critico:“Paghiamo ancora noi”.
Grande attenzione è dedicata alla conferma in Cassazione della responsabilità dei vertici della polizia alla catena di comando a Genova, il 22 luglio del 2001, la notte del massacro e dell’arresto illegale dei no-global alloggiati alla scuola Diaz durante il G8. Diciassette i dirigenti che escono compromessi dal processo che porterà anche alla sanzione accessoria della interdizione dai pubblici uffici per cinque anni che si ripercuoterà sulla carriera professionale dei poliziotti di rango perché verranno aperti procedimenti disciplinari finora congelati in attesa di verdetto. Tra i condannati “illustri”, per aver firmato i verbali falsi che giustificavano il blitz violento accusando le vittime di aver opposto resistenza accoltellando un agente e nascondendo molotov, leggiamo il nome del capo dell’anticrimine Francesco Gratteri (4 anni), quello del capo del Servizio centrale operativo Gilberto Caldarozzi (3 anni e 8 mesi), e il capo del dipartimento analisi dell’Aisi Giovanni Luperi (4 anni). Per loro e per tutti gli altri dirigenti con condanna irrevocabile si profila una sostituzione nell’incarico. Sconto di pena previsto per l’ex capo della mobile Vincenzo Canterini che aveva avuto la pena più alta, cinque anni, dalla quale si dovrà sottrarre la condanna per lesioni ma non per il falso.
“Condannati i vertici della polizia” titola il Corriere della Sera.
La Stampa apre con “Diaz, condannati i vertici della polizia”.
La Repubblicacommenta: “Diaz, le condanne decapitano la polizia sospesi per 5 anni Gratteri e gli altri funzionari”.
Il Messaggero titola: “Diaz, la Cassazione conferma le condanne ai vertici di polizia”.
L’Unità titola: “Confermate le condanne per il massacro alla Diaz”.