Elezioni politiche in aprile 2013, ma con quale legge elettorale? A ricordarlo a tutti è il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L’undicesimo inquilino del Quirinale, infatti, ha inviato un messaggio ai Presidenti di Camera e Senato, ai quali ha ricordato che un ulteriore rinvio su questa materia non è più possibile.
[ad]Ed ora, come reagiranno le due Camere? Mentre nei giorni scorsi qualcuno ricordava al Governo d’avere diritto alle vacanze estive, pena la caduta dell’esecutivo, il messaggio di Napolitano, sicuramente avrà delle ripercussioni sui lavori delle Camere. La legge elettorale, le regole del gioco, come la definiscono i politologi, è questione assai importante e delicata. Una proposta di legge elettorale non si improvvisa dall’oggi al domani, e dunque, i gruppi parlamentari, saranno chiamati a rimboccarsi le maniche e lavorare sulla materia. Ulteriori rinvi non sono più possibili: ad aprile, gli elettori vorranno esprimersi con delle nuove regole.
Che legge elettorale chiedono i cittadini? Ipotesi, negli ultimi mesi, se ne sono fatte tante. Tra sostenitori di un modello tedesco e di un modello spagnolo, alla fine, ciò che maggiormente richiedono i cittadini è poter scegliere e decidere chi mandare in Parlamento. In altre parole, la maggior parte dei cittadini chiede una reintroduzione delle preferenze e la fine del listino bloccato, che ha privato i cittadini del sacrosanto diritto di scelta, consegnando ai vertici di partito il potere di definire l’ordine delle candidature e di conseguenza di chi sarebbe andato a sedere in Parlamento.
E’ ipotizzabile il mantenimento dell’attuale legge elettorale con il solo reinserimento delle preferenze? Sicuramente questa non è una ipotesi da scartare, ma sono anche altri i punti che andrebbero rivisitati: il premio di maggioranza alla Camera al partito/coalizione che prende più voti e le cosiddette candidature plurime, le quali consentono ad un candidato di candidarsi contemporaneamente in più circoscrizioni, decidendo alla fine, in caso di elezione, per quale circoscrizione optare. Il messaggio dal Quirinale è partito forte e chiaro, toccherà ora ai nostri rappresentanti attivarsi e dare risposte nel minor tempo possibile.