In questo articolo riportiamo un breve commento rispetto ad una rilevazione demoscopia realizzata dal nostro TermometroPolitico.
Il sondaggio riguarda il potenziale elettorale di Silvio Berlusconi oggi. E’ infatti noto a molti che la stampa e gli addetti ai lavori discutono sulla reale possibilità di una ricandidatura di Berlusconi nel 2013. I motivi di questa ennesima discesa in campo del Cavaliere potrebbero essere molti: la crisi del Pdl, l’inconsistenza del nuovo segretario Alfano, ecc. ecc.
Tuttavia i numeri danno indicazioni molto chiare.
L’appeal elettorale dell’ ex premier appare in seria difficoltà considerato che quasi 3/4 dell’elettorato si dichiara indisposto a votare Berlusconi “a prescindere”.
Una percentuale così elevata nasconde una complessità difficile da leggere. In quel 72% ci sono gli anti-berlusconiani e gli elettori delusi ed è quindi difficile esplorare il dato in maniera completa.
In ogni caso la tendenza appare chiara; Berlusconi sembra aver perso la sua capacità di mobilitazione e probabilmente questa incapacità, in questa fase, è nota all’ ex premier.
Particolare anche il dato rispetto alle donne di centro-destra che probabilmente non hanno molto apprezzato il “complicato” rapporto tra Berlusconi e le donne.
Sì può quindi concludere che Berlusconi non guiderà il centro-destra nella prossima crociata elettorale? La risposta non è scontata. Berlusconi è, per definizione, l’uomo dei colpi di scena dal discorso del ’94 alla nascita del Pdl in piazza a Milano. Nel 2006, ad esempio, il recupero del centro-destra nei sondaggi nacque dall’assemblea degli industriali a Vicenza dove Berlusconi, acciaccato suonò la carica e portò la sua coalizione ad un passo dalla vittoria.
Di conseguenza non possiamo prevedere il futuro di Berlusconi e del centro-destra. E parte del problema risiede proprio in questa identità tra il Cavaliere e il centro-destra. Il caso della Lega dimostra come un partito fortissimamente personale può, con le giuste manovre, sopravvivere alla fine di Bossi; Il Pdl non può mettere da parte Berlusconi poiché Berlusconi non è il leader del centro-destra ma ne è l’esclusivo proprietario. Senza Berlusconi il centro-destra italiano non ha le risorse per evitare la frammentazione e condannarsi all’opposizione per moltissimi anni. Berlusconi appare, come abbiamo già detto in altri articoli, il problema e l’unica soluzione del centro-destra.