Analisi Sondaggio Emg 09/07/2012
Il sondaggio di questa settimana di Emg, realizzato per il Tg, di La7 ci offre alcune indicazioni chiare.
In primo luogo il Pd sembra uscito dallo stallo e recupera oltre un punto percentuale rispetto alla scorsa settimana, mentre il Movimento di Beppe Grillo continua a retrocedere nei sondaggi. Tuttavia il dato non è indicativo e soltanto nelle prossime settimane si potrà definire l’esistenza e l’entità di questo possibile trend.
LISTE | % |
PD | 26 |
PDL | 20 |
SEL | 5,8 |
LEGA NORD | 5,6 |
FED SINISTRA | 2,4 |
LA DESTRA | 1,7 |
API+MPA | 1 |
IDV | 7,6 |
M5S | 15,7 |
FLI | 2,1 |
UDC | 7,2 |
VERDI | 1,2 |
RADICALI | 0,9 |
PSI | 1,2 |
AREA NON VOTO | 49,6 |
E’ un altro però il dato politico che interessa il Movimento di Grillo e riguarda “l’assalto” alla Regione Lombardia. Negli ultimi giorni, infatti, alcuni militanti sul territorio e lo stesso Grillo hanno richiesto a gran voce le dimissioni del discussissimo governatore lombardo.
[ad]Sia chiaro, sono in molti ad evocare le elezioni anticipate in Lombardia, e anche nel centro-sinistra esponenti come Civati o Pisapia invocano da mesi il ritorno alle urne; non è quindi strano, che anche Grillo si aggiunga all’assedio di un personaggio politico come Formigoni, il quale appare in evidente difficoltà, anche nella sua stessa area.
Il dato nuovo è “il bersaglio” scelto dal M5S che è davvero notevole e che per la prima volta potrebbe determinare uno scontro in campo aperto con la Lega Nord che, con Maroni, punta allo stesso obiettivo. Probabilmente dopo Parma nel Movimento è maturata la consapevolezza di poter tentare l’esperienza dell’amministrazione sul territorio, ed è probabile che, dopo l’estate, Formigoni sarà uno dei maggiori bersagli del comico genovese.
L’ultimo dato importante del sondaggio è proprio la percentuale raggiunta dalla Lega Nord che, dopo settimane di valori intorno al 4% recupera un punto e mezzo, probabilmente grazie al “nuovo corso” di Maroni, che riuscirà nei prossimi mesi a far rinascere, elettoralmente, un partito che sembrava morto. Su questa capacità di auto-conservazione di un movimento come quello leghista ci sarà molto da scrivere in futuro.
In sostanza qualcosa si muove nel quadro politico ma è sempre l’incertezza a dominare come testimonia l’area del non voto, sempre molto alta, e l’unico elemento in grado di dare una svolta è la discussione sulla legge elettorale.
Una discussione difficile perché, come avevamo ipotizzato molte settimane fa, all’interno degli stessi partiti (vedi il Pdl in questa fase) non esiste accordo sul sistema elettorale da adottare nelle prossime elezioni e il rischio di soluzioni peggiorative è reale.