Anche a Grillo piace il Porcellum
Sul suo blog dipinge 4 scenari con e senza legge elettorale attuale, che secondo lui i partiti vogliono cambiare soltanto per un complotto anti 5 Stelle. Non è che, sotto sotto, il Porcellum faccia comodo anche a lui?
[ad]Che Beppe Grillo per paradosso difenda il Porcellum non si era ancora sentito. La premessa, che scrive sul suo blog, è chiara: “Nessun partito e nessuna istituzione vogliono tra i coglioni (sic) il MoVimento 5 Stelle”. Quindi, il cambio della legge elettorale sarebbe un complotto per escludere il M5S dal Parlamento, perché “con il Porcellum, del quale per tutta una legislatura non è fregato nulla a nessuno, il M5S potrebbe ottenere il premio di maggioranza. Per i partiti sarebbe notte”.
Su questa base, Grillo dipinge 4 scenari politici, o sarebbe meglio dire fantapolitici. Il primo è che il Porcellum rimanga e si presentino due coalizioni, una formata da Pdl e Lega, l’altra da Pd, Udc e Sel, per un governo di unità nazionale, ma con un Parlamento “minacciato” dal premio di maggioranza che il M5S potrebbe avere. Il secondo scenario è quello del “complotto” con la riscrittura della legge elettorale per escludere M5S, anche se per Grillo non è un’ipotesi facilmente praticabile per “la mancanza di tempo e la ritrosia dei segretari di partito a mollare il Porcellum che consente di eleggere madri, amanti, figli e cognati”. In sostanza, il leader del M5S descrive due ipotesi contrapposte e su entrambe le quali non sembra avere chiarezza.
Andando ancor più nella fantapolitica, il terzo scenario che Grillo disegna è il rinvio delle elezioni “di fronte all’aggravamento della crisi economica” che per lui tra un anno sarà fortemente peggiorata. Ne conseguirebbe la conferma di Mario Monti a palazzo Chigi e l’elezione di Emma Bonino al Quirinale. Una donna, come auspicato da Napolitano; una donna “ultra liberista e frequentatrice del Bildeberg”, puntualizza Beppe, tanto per non far sconti nemmeno a lei. L’ultima ipotesi è la “Grande Coalizione Monti“, che scritta così fa già paura. Nel dettaglio: Pdl, Pd e Udc tutti insieme appassionatamente e Monti candidato premier. In tal caso, resterebbe il Porcellum, con la solita incognita del M5S in Parlamento.
Per gettare ulteriore benzina sul fuoco, Grillo conclude accennando a una soluzione in extrema ratio, nel caso di crisi economica aggravata, ossia “l’uso di centinaia di elicotteri per la fuga della classe politica che oggi, di fronte allo sfascio del Paese, di cui ha la totale responsabilità, discute soltanto di alchimie elettorali e di alleanze”. Data per vera quest’ultima affermazione, non sembra che lui, in questo suo post alla Ray Bradbury, discuta di cose molto diverse. In sostanza, pare che anche a Grillo il Porcellum faccia comodo, come può fargli altrettanto comodo scegliere a tavolino alcuni candidati in simbiosi col Vate. Cambiare tutto perché nulla cambi: Grillo lo denuncia nel post, ma ciò può valere anche per lui. Tomasi di Lampedusa è sempre di moda anche nel M5S.