Bossi via dai simboli. Era scontato dovesse accadere, col cambio della guardia sancito al Congresso federale del Forum di Assago. Maroni era stato chiaro nel voler essere un segretario a servizio completo, non “un segretario a metà”, come qualcuno paventava e come lo stesso Bossi, fino all’ultimo, ha provato a renderlo. Era scontato, si diceva, ed ora è definitivo, operativo.
[ad]Il simbolo della Lega non appartiene al suo fondatore ed alla sua famiglia, ma è patrimonio del Consiglio Federale, e quindi la segreteria federale può modificarlo a piacimento. La modifica in realtà riporta la descrizione a quella che era stata stabilita nel Congresso del 2002, il penultimo nella storia del Carroccio, e conterrà quindi la parola “Padania”, per la prevedibile gioia di chi temeva che le pulsioni secessioniste fossero messe a tacere dalla nuova gestione. Restano il Sole delle Alpi, l’Alberto da Giussano, ed il Leone di San Marco.
La decisione è stata comunicata – riferisce l’Ansa – a tutte le sezioni, con l’imperativo di usare il nuovo simbolo in tutte le occasioni: non saranno tollerati, si sottintende, richiami al passato, ai tempi del Cerchio Magico. La partita è vinta e non si concedono i tempi supplementari a chi, a suo tempo, propugnava l’espulsione di Tosi dal partito.
Il partito che fu definito “leninista” per il suo modello organizzativo e di gestione interna, ha cominciato la sua “destalinizzazione”.