Quale Futuro per la Nuova Lega Nord?
Come ricordato in molti articoli nelle ultime settimane la Lega ha intrapreso un percorso molto difficile negli ultimi mesi. Un percorso caratterizzato da momenti difficili e da un Congresso che ha delineato il futuro delle Lega Nord.
In primo luogo osserviamo il gradimento del nuovo segretario.
La leadership dell’ex ministro dell’Interno appare in questo momento indiscussa e incontrastata nonostante Bossi cerchi di azzoppare il nuovo segretario.
Molto meno definita la situazione rispetto alle future scelte del Partito del Nord. In particolare, rispetto alle prossime elezioni, regna molta incertezza.
Naturalmente nei prossimi mesi, con l’avvicinarsi delle elezioni, molte cose potrebbero chiarirsi specialmente appena il nuovo segretario indicherà la strada delle alleanze e delle scelte elettorali in in genere
Tuttavia, nonostante la forte leadership e il nuovo corso, l’elettorato, sia quello leghista che l’elettorato in genere appaiono poco convinti dal nuovo progetto.
Rispetto agli elettori della Lega Nord il quadro non è dei migliori visto che soltanto la metà dell’elettorato leghista si dichiara pronto a votare il partito senza se e senza ma. Ma è il dato rispetto all’elettorato generale che dovrebbe far preoccupare la dirigenza leghista.
[ad]Infatti quasi il 90% si dichiara totalmente indisponibile a votare per la Lega Nord e questo dato rileva come, rispetto al passato, il Partito del Nord non viene percepito come alternativa radicale al sistema a vantaggio di partiti come il M5S che, invece possono sfruttare la crisi del sistema partitico italiano.
Il partito di Maroni ha quindi margini molto stretti di manovra ed è sopratutto all’interno del proprio elettorato che il partito deve recuperare consensi; non è un caso se le prime parole d’ordine del nuovo corso leghista riguardano il Nord e la necessità di una maggiore distanza da Roma.