Dati AGCom giugno 2012

Che il mondo televisivo e dell’informazione assomigli sempre di più ad uno specchio in cui la politica si rimira senza avere più una reale corrispondenza nella vita di tutti i giorni è una sensazione ormai comune nella vita quotidiana, eppure anche i numeri dei dati AGCom iniziano a confermare questo sospetto, questa sensazione di scollamento tra società civile e politica che già pervade altri aspetti della vita dello Stato.

[ad]Leggendo infatti i dati AGCom di giugno 2012, pare difficile credere che negli ultimi anni il Paese abbia attraversato una crisi finanziaria ed economica di portata storica, un cambio di governo, che alcuni partiti si siano letteralmente sgretolati sotto il peso di inhieste giudiziarie e altri si siano ora affermando come astri nascenti della costellazione politica del Paese.
Osservando i dati presentati, in effetti, non si notano differenze sostanziali da quanto l’AGCom registrava durante il Governo Berlusconi IV, quando le parole crisi, Belsito o Grillo avevano ben altri significati rispetto agli attuali.
Il mese ha visto un totale di 278 ore circa di informazione politica, un valore che anche se è ben lontano dal record del mese precedente di 290 ore, è pur sempre piuttosto elevato.

Dati AGCom giugno 2012

Il primo dato rilevante nell’analisi dei valori riportati dall’AGCom è la correzione di una grave mancanza del mese precedente: appare infatti a pieno titolo il dato del MoVimento 5 Stelle, non più annegato nella voce generalista “altri”. Questa informazione finalmente disponibile non solo consente di effettuare analisi maggiormente complete ed approfondite, ma anche di vedere sotto una luce più corretta i dati – effettivamente sensazionali – attribuiti al MoVimento 5 Stelle il mese precedente.
Come emerge infatti dai dati, la formazione grillina costituisce una percentuale piuttosto piccola rispetto alla voce “altri”, indicativamente un quinto. Aver attribuito nel corso del mese di maggio la quasi totalità del tempo di questa categoria al M5S si rivela quindi essere un conteggio errato, assieme alle conclusioni ad esso associate: Grillo e la sua formazione restano di fatto ai margini della scena telegiornalistica nazionale.

Tra gli altri dati salienti del mese spicca il balzo in avanti del PdL, che agitato dai primi rumor di un ritorno in campo di Silvio Berlusconi, schizza in tempo televisivo ben più di quanto faccia nei sondaggi. A livello generale si assiste ad una sorta di scrematura del tempo televisivo, che torna ad accentrarsi nelle mani dei pochi grandi azionisti a discapito delle formazioni minori: con la sola eccezione del Governo, in lievissimo calo, tutte le formazioni principali sono in netta ascesa; oltre al già citato PdL risultano infatti in aumento il PD, il Presidente della Repubblica ed il Presidente del Consiglio.

Dati AGCom giugno 2012 aggregati per
Istituzioni – Maggioranza – Opposizione

 

Dati AGCom 2012 aggregati per
Istituzioni – Maggioranza – Opposizione

L’analisi dei dati relativi alla suddivisione per istituzioni, maggioranza e opposizione disegna in realtà un andamento piuttosto simile al mese precedente, ed evidenzia un trend di ritorno alla “normalità” dopo l’esplosione dello scandalo leghista. Come evidenzia la tabella con l’andamento storico del 2012, infatti, si assiste ad una quota costante di tempo televisivo in mano alle istituzioni di alcuni punti al di sopra della maggioranza assolulta, mentre l’opposizione continua a perdere punti a favore della maggioranza dopo l’esplosione del caso Belsito e il relativo spostamento dell’equilibrio.

(per continuare la lettura cliccare su “2”)

[ad]All’interno delle voci istituzionali non si incontrano variazioni degne di nota, mentre tra le forze politiche si assiste, come già evidenziato dai dati grezzi, ad una sorta di raccoglimento del tempo televisivo intorno agli schieramenti maggiori (PD, PdL e in misura nettamente inferiore UdC) mentre le altre forze, in particolare quelle extraparlamentari, appaiono in qualche modo relegate ai margini della scena politica.

Guardando i dati suddivisi per telegiornale si evidenzia come siano state SkyTG24 e Rainews24 a fornire maggior spazio alle forze di governo, con percentuali intorno al 60%, mentre le forze di maggioranza hanno trovato sponta principalmente su MTVFlash e TG3; l’opposizione, infine, ha ottenuto il suo massimo su MTVFlash e TGLa7. Proprio questo dato riveste particolare importanza: lo scorporo del dato del MoVimento 5 Stelle e l’inserimento di tale voce all’interno delle forze di opposizione ha evidenziato come le due reti Telecom abbiano dato spazio in abbondanza alla formazione grillina (assieme al TG4).

Dati AGCom giugno 2012 aggregati per
area politico-culturale

 

Dati AGCom 2012 aggregati per
area politico-culturale

Passando invece all’analisi per area politico-culturale, si nota come, malgrado tutto, l’egemonia mediatica della destra italiana continui di fatto a sopravvivere. Si assiste infatti ad un progressivo travaso del tempo dedicato alla Lega verso il PdL, condito da un incremento del 3% circa: valori certo lontani da quelli dell’era Berlusconi ma comunque maggioritari, se si pensa che l’ala sinistra dello scacchiere si ferma al 33%, il centro appena al 7% ed il resto (circa il 16%), si posiziona sotto la voce “altro”.

Sono i partiti maggiori, PD e PdL, a fare sicuramente la voce del leone in questo particolare conteggio; l’UdC appare in crescita ma su una base di valori piuttosto bassa mentre tutte le altre formazioni soffrono l’egemonia dei partiti maggiori. Persino il MoVimento 5 Stelle, scorporato dalla voce residuale cui era relegato nei mesi scorsi, si rivela piuttosto basso come valori, falsificando le voci di una conquista mediatica della TV da parte della formazione grillina.

A livello di telegiornali, i più schierati con il centrodestra sono Studio Aperto e TG5, mentre quelli più rivolti al centrosinistra sono Rainews (unica rete in cui il centrosinistra è prima forza mediatica) e RepTV30. Il centro moderato trova spazi principalmente su TG2 e TG1, mentre ancora ancorati allo scandalo leghista appaiono essere principalmente TGLa7 e Rainews24.

Dati AGCom 2012 aggregati per mese

Sebbene il quadro dei dati sia di fatto un’evoluzione plausibile rispetto a quanto delineato il mese precedente, si nota l’assenza di quel fenomeno di rottura che i molti eventi politici dell’ultimo anno lasciavano intendere come inevitabile: malgrado l’avvicendamento al governo del Paese, lo scandalo leghista, le elezioni amministrative ed il mutato quadro politico, la crisi internazionale e la comparsa sulla scena del MoVimento 5 Stelle i cambiamenti sostanziali e permanenti nella comunicazione televisiva italiana paiono del tutto minimali.
Ciò naturalmente non fa che avallare la visione di un mondo dei media completamente slegato dalla realtà, in cui si celebrano rituali e propagande di una politica che non rispecchia più il Paese che è chiamata a governare.

Sarà interessante osservare già dal mese di luglio – per quanto riguarda le reti RAI – in che modo l’avvicendamento al Consiglio di Amministrazione potrà influire su questo fenomeno. Si tratta in effetti del primo atto del Governo Monti in tema di governance della televisione pubblica, il primo in grado di produrre effetti sulle decisioni aziendali: basterà a scuotere la televisione italiana dal suo colpevole torpore?