Burgas, cosa c’è dietro l’attentato contro i bus israeliani?
Gli ebrei in Bulgaria
[ad]Per ricostruire la storia dei rapporti tra ebrei e bulgari, bisogna risalire almeno alla seconda guerra mondiale, ancor prima quindi della nascita dello stato di Israele. La Bulgaria era alleata della Germania, quando il governo di Sofia emise una serie di leggi razziali contro gli ebrei bulgari, insediati in questo territorio già nel secondo secolo dopo Cristo. Nel 1941, la Legge per la Protezione Nazionale bandì questa fetta della popolazione dal voto, dalle cariche politiche, dall’esercito e dalla proprietà agricola. Anche i matrimoni misti furono proibiti. Nel 1943 la legislazione fu messa in atto con un decreto che ordinava il “ricollocamento” in Polonia di circa 50mila ebrei locali. La destinazione finale sarebbe stata Auschwitz. Tuttavia, l’insistenza di un gruppo di dissidenti all’interno del governo contrari la norma fu tale che la Bulgaria non effettuò alcuna deportazione di massa. Prima che la notizia della cancellazione della legge si fosse diffusa in tutto il paese, purtroppo, fu comunque provocata la sparizione di un numero imprecisato di ebrei residenti in Macedonia e in Tracia, i territori promessi a Sofia dalla Germania in cambio del supporto nel conflitto. Nel secondo dopoguerra, la Bulgaria entrò nella sfera sovietica e circa 10mila cittadini ebrei si spostarono nel neonato stato d’Israele. Da allora è forte il legame tra i due territori, anche per motivazioni legate all’Olocausto.
Vacanze in Bulgaria
Che ci facevano i turisti israeliani in Bulgaria? Anche in questo caso, la spiegazione c’è ed è semplice: la Bulgaria è una meta conveniente. Quella di Burgas è una delle 28 regioni della Bulgaria, confina con la Turchia a Sud e si affaccia sul Mar Nero ad Est con diverse località balneari. Tra queste anche Sunny Beach, dove era diretto il bus con a bordo gli israeliani. Un centro turistico costruito in era comunista ed interessato nell’ultimo decennio da un forte sviluppo del terziario che lo ha reso attraente non più solo per russi e tedeschi, ma anche come meta delle vacanze di inglesi, olandesi e scandinavi o per i turisti del Medio Oriente. Le spiagge sono mediterranee, ma il clima fresco del Mar Nero e i prezzi più bassi le rendono preferibili alle alternative più note. Nella giornata di lunedì, Israele invierà in Bulgaria una delegazione di funzionari del settore turistico per ribadire e rinsaldare i legami con il Paese. “Il terrorismo non distruggerà le nostre vite e non fermerà le nostre aspirazioni – ha dichiarato il ministro del Turismo israeliano Stas Misezhnikov -. Il turismo è un ponte verso la pace, la comprensione e il dialogo tra nazioni e ha il potere di rafforzare le nostre relazioni reciproche. Presentiamo la nostra gratitudine al popolo bulgaro e al governo locale per il l’attenzione con cui sta trattando questa tragedia”.
di Claudia Leporatti