La procura di Milano conferma: Formigoni indagato per corruzione
Fino a stamattina Roberto Formigoni ha continuato a negare, ma alla fine le indiscrezioni (citate a suo tempo dal TermometroPolitico) si sono rivelate esatte: a suo carico c’è l’iscrizione sul registro degli indagati e un invito a comparire, nei prossimi giorni, davanti ai pm che stanno indagando sui sulla distrazione di fondi dalla Fondazione Maugeri, attraverso fondi neri creati da Daccò per “oliare” la macchina dei favori regionali.
[ad]L’avviso di garanzia, recapitato al Presidente lombardo, è stato desecretato oggi, ed informa l’interessato i capi d’accusa a lui imputati, in concorso con lo stesso Daccò, Maugeri, ed altri.
Per i Pm milanesi Formigoni avrebbe ricevuto circa 8,5 milioni di euro in “utilità”, vale a dire viaggi, passaggi in barca, sconti sull’acquisto di una villa, in cambio di un occhio di riguardo nei confronti della Fondazione Maugeri e del consulente Daccò. Con l’aggravante che i suoi “complici” avrebbero girato il denaro su conti esteri (per renderlo meno rintracciabile, ndr). Alla Fondazione, nel decennio compreso tra il 2001 e il 2011 sarebbero stati rimborsati 200 milioni attraverso 15 delibere, ma secondo quanto detto a sua difesa da Formigoni, la Regione non ha titolo per valutare i bilanci della Fondazione (compito che spetterebbe invece al Ministero della Salute), come neanche quelli della Fondazione San Raffaele, dal cui crack è partita l’inchiesta, che al momento ha portato in carcere Daccò e l’ex Assessore regionale Antonio Simone, da qualche tempo riciclatosi consulente in ambito sanitario.
L’opposizione ha nuovamente invitato Formigoni a lasciare il Pirellone, ritenendo il voto anticipato “l’unica strada percorribile per rinnovare una situazione sempre più ingestibile”, che nuoce gravemente alla Lombardia perché ne coinvolge direttamente i vertici e che ne certifica l’inadeguatezza a guidare la regione.
Nella conferenza stampa convocata per oggi pomeriggio il Governatore ha esordito con ironia, elogiando i giornalisti sia per la “delicatezza” con cui hanno trattato il caso Vendola, sia per la capacità di “sapere tutto prima” dello stesso interessato, tanto che al leggere le carte lo stesso Governatore avrebbe commentato “tutto qui? sapevo già tutto dalla stampa”. Nulla da temere e piena sicurezza di sé, verso quelle che ha definito “solo elucubrazioni”.