Lo spread scende a 450 punti. Non è stato un cambio di governo né un aggiornamento dell’agenda politica di Mario Monti ad aver determinato nell’arco di una settimana questo saliscendi impetuoso. Toccati i 550 punti martedì di differenziale fra Btp e Bund tedeschi sono bastate 24 ore di dichiarazioni pro-euro a far raffreddare la corsa della speculazione contro l’Italia.
[ad]La rassicurazione del premier di non avere assolutamente in mente di toccare le tredicesime degli statali, smentendo una notizia ufficiosa è fonte di conforto momentaneamente per milioni di famiglie e per altrettanti commercianti. Sul fronte estero, invece, è stato un altro Mario a dare un’iniezione tonificante alla tenuta di Eurolandia. Si tratta del governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi subito ribattezzato dai media come il vero SuperMario.
“Faremo di tutto per salvare l’euro” ha annunciato nell’ultima dichiarazione alla stampa, l’eroe del momento. Che ruba la scena al SuperMario iniziale, quello di palazzo Chigi. L’impegno del governatore non esclude il ricorso all’acquisto di titoli di Stato dei paesi colpiti dagli attacchi degli investitori stranieri. Subito la Bundesbank, vero centro nevralgico del potere monetario della Germania ha risposto picche dichiarando la propria contrarietà.
I tedeschi, compreso il ministro dell’Economia Schauble, stavano del resto meditando ad un distacco ineluttabile della Grecia travolta dal suo indebitamento a livelli della bancarotta. Salvo correggere il tiro nel giro di tre giorni. Così, proprio Schauble si è piegato dando il placet ad ogni decisione della Bce. Con un richiamo esplicito all’indipendenza statutaria della banca centrale.
È il segno della fine della tempesta finanziaria? Forse non bisogna peccare troppo d’ottimismo. L’opzione di attribuire alla banca centrale la funzione di prestatore d’ultima istanza non è stata ancora presa in considerazione e il fondo europeo per intervenire automaticamente a contenere lo spread deve conoscere il giorno della sua vera attuazione.
Rischiando di fare da facili profeti il quesito da porre in vista della prossima settimana è: quanto durerà l’effetto Draghi sui mercati dei titoli di Stato?