Romania: Băsescu sopravvive al referendum, ma la maggioranza è un’opinione
[ad]“Sono sopravvissuto a un colpo di stato, un voto che ha riguardato più la Romania che la mia persona. Sono disposto ad aprire comunque la porta all’USL, se dimostrerà di aver imparato la lezione che i romeni gli hanno insegnato”, ha commentato Băsescu. Traian Băsescu risorge per l’ennesima volta, come un gatto con sette vite. Nel 2004 aveva concluso il primo turno delle elezioni presidenziali al secondo posto dietro ad Adrian Năstase che, però, non era riuscito a ottenere la maggioranza assoluta: al ballottaggio Băsescu ribaltò il verdetto e divenne presidente per la prima volta. Già nel 2007, durante il suo primo mandato, dovette affrontare un voto di impeachment e ne uscì indenne e rinforzato al punto da aggiudicarsi anche la rielezione due anni più tardi.
Il suo mandato ora dovrebbe durare fino al 2014, ma Băsescu non può permettersi di ignorare il risultato di un referendum che restituisce l’immagine di un paese spaccato in due, come ha – stavolta giustamente – sottolineato Victor Ponta: “Qualsiasi uomo politico che ignori il voto di nove milioni di romeni è distaccato dalla realtà“. Conti alla mano, più del 40% dell’elettorato romeno ha votato in favore della sua sospensione. Sette milioni, non i nove proclamati da Ponta, ma abbastanza per preoccupare il restaurato presidente in vista delle elezioni parlamentari che si terranno quest’autunno. Una nuova resa dei conti?
di Damiano Benzoni