Undici film da “leggere” in spiaggia
“Vuoi un passaggio? ti va di fare un bagno? Sali, ti porto a fare un giro al lago”
Giorgio Scerbanenco è stato un grande scrittore di gialli e polizieschi. Diversi film sono stati ispirati dai suoi libri spesso ambientati, come questo, nella Milano degli anni sessanta. Entriamo subito nel film seguendo una bellissima ragazza mora con gli occhi grandi e un vestitino rosso che copre il minimo indispensabile. La ragazza si reca in uno studio fotografico, viene fatta spogliare, incatenata, minacciata, fotografata e forse seviziata. Ok oggi quelle foto ci fanno sorridere, le troviamo fin troppo prevedibili e castigate ma per una giovane commessa dei grandi magazzini nel 1970 dovevano sembrare una cosa davvero vergognosa. Anche noi però siamo sconvolti perché quella ragazza nuda e incatenata, colpo di scena, è Raffaella Carrà. Da non credere la Raffa nazionale qui fa la bomba sexy. Poi la ragazza incontra un giovane rampollo della Milano bene che l’aiuta, anzi non l’aiuta e il giorno dopo scopre che la mora con vestitino rosso è morta. Il ragazzo va in crisi e il ricchissimo padre per aiutarlo ingaggia Duca Lamberti, un medico che per aver praticato l’eutanasia su un’anziana malata terminale si è fatto tre anni di carcere ed è stato espulso dall’ordine. I due per espiare la colpa che li affligge ma soprattutto per colmare il vuoto che si portano dentro si trasformeranno in detective e con l’aiuto di un’amica della vittima percorreranno Milano e la sua periferia, la notte e le sue ombre, le proprie colpe e le proprie mancanze.
Eroi emarginati, drammi personali, sesso e belle donne … tutti gli ingredienti miscelati magistralmente per un noir metropolitano all’italiana.
Da vedere per colmare il vuoto di una torrida serata estiva (per l’eventuale vuoto della propria esistenza temo non sia sufficiente)
“La torta in cielo”
di Lino del Fra, 1973. Con Paolo Villaggio, Didi Perego.
Da “La torta in cielo” di Gianni Rodari, 1966
[ad]“Torte in faccia! Torte in faccia ai generali, banchieri, sbirri. A tutti li potenti, eccellenze e tribunali speciali. Ai pubblici ufficiali, falsi professori, scienziati bugiardi. E a tutti quantiii!!”
Gianni Rodari è stato probabilmente il più grande autore di letteratura per l’infanzia del secolo scorso (inteso come ventesimo), i suoi libri sono una inesauribile fonte di fantasia e di libertà che i bambini colgono al volo. La Torta in cielo è un film abbastanza sgangherato, con effetti speciali ingenui e metafore ideologiche fin troppo esplicite che oggi suonano un po’ datate. Ma il film trasmette la carica anarchico sovversiva tipica di quegli anni e la coniuga perfettamente all’idea di libertà e di pratico buon senso dei bambini. Perché se una torta appare nel cielo ognuno può cercare di sfruttare l’evento e piegare la realtà ai propri interessi, ma per i bambini quella è solo una fonte inesauribile di dolce cioccolata. Da citare un ottimo Paolo Villaggio qui cinico e guerrafondaio generale dell’esercito che in fondo è solo un Fantozzi cui le circostanze hanno dato un potere che lui, ovviamente, mette al servizio dei potenti di turno.
Da vedere non smettendo di ingurgitare qualsiasi tipo di dolciume