Undici film da “leggere” in spiaggia
“Il diario di Bridget Jones” [tit. orig. “Bridget Jones’s Diary”]
di Sharon Maguire, 2001. Con Renée Zellweger, Colin Firth, Hugh Grant, Gemma Jones
Dal romanzo omonimo di Helen Fielding (1996)
“Orgoglio e pregiudizio” [tit. orig. “Pride and Prejudice”]
[ad]Versione di Robert Z. Leonard, 1940, con Greer Garson, Laurence Olivier, Edmund Gwenn, Mary Boland.
Versione Joe Wright, 2005, Con Keira Knightley, Matthew MacFadyen, Brenda Blethyn, Donald Sutherland
Dal romanzo omonimo di Jane Austen (1813).
“Decisione numero uno: ovviamente perdere dieci chili. Numero due: mettere sempre a lavare le mutande della sera prima. Ugualmente importante, trovare un ragazzo dolce e carino con cui uscire, evitando di provare attrazione romantico-morbosa per nessuno dei seguenti soggetti: alcolizzati, maniaci del lavoro, fobici dei rapporti seri, guardoni, megalomani, impotenti sentimentali o pervertiti. E soprattutto, non fantasticare su una particolare persona che incarna tutti questi aspetti…” (Il diario di Bridget Jones)
“Solo il vero amore potrà condurmi al matrimonio, ragion per cui morirò zitella.”
È cosa nota e universalmente riconosciuta che una trentenne priva di fidanzato, anche nel Terzo Millennio, vive la propria condizione con la stessa allegria dell’allenatore che perde il derby romano 4-0. Cosa significano carriera, interessi, ambizioni, amicizie quando nessuno ti si fila? Un bel niente. Peggio può andarti soltanto se sei una ventenne priva di dote di inizio Ottocento, intelligente, colta, con una madre cretina, un padre onesto e squattrinato e alcune sorelle bravissime a cacciarsi nei guai e a sguazzare negli equivoci. Elizabeth Bennet e Bridget Jones, sostanzialmente, sono due sfigate; una se la passa a leggere i classici e passeggiare nella campagna inglese, l’altra si attacca alla bottiglia della vodka ascoltando All by myself, ma la loro condizione di sfigate sembra destinata ad accompagnarle fino alla tomba. E sarebbe così, se a un certo punto l’una e l’altra non trovassero (al termine della dovuta serie di disavventure) un Darcy (Fitzwilliam o Mark non fa differenza), vale a dire un uomo prestante, generoso, ricco e innamorato. Ora – e mi rivolgo alle donne – mentre sarete sotto l’ombrellone immerse nella lettura di Austen o di Fielding o mentre sudate e addivanate guarderete Renée Zellweger zompare simpaticamente da Hugh Grant a Colin Firth, Greer Garson impalmare il marmoreo Laurence Olivier o Keira Knightley imbattersi romanticamente in Matthew Mcfadyen sullo sfondo rugiadoso di un’alba dorata, non dimenticate che è cosa nota e universalmente riconosciuta che nella realtà le vostre possibilità di incontrare un Darcy sono pari a quelle che un allenatore ha di essere riconfermato alla guida della squadra dopo avere perso il derby romano 4-0.
Da vedere mentre ci si iscrive a un sito di incontri on line.
“La verità è che non gli piaci abbastanza” [tit. orig. “He’s Just Not That into You”]
di Ken Kwapis, 2009. Con Ben Affleck, Jennifer Aniston, Drew Barrymore, Jennifer Connelly
Dal libro omonimo di Greg Behrendt e Liz Tuccillo (2009)
“Se ti vuole ti cerca, e se non ti cerca, beh… allora vuol dire che non ti vuole.”
Film di storie intrecciate, storie d’amore, sesso, fraintendimenti e complicazioni, desideri diversi: virtù e vizi di uomini e donne nelle relazioni d’amore. Tipo: andate a comprarvi sei birre e vi capita tra capo e collo Scarlett Johansson che non vede l’ora di farsi una storia. Son cose che succedono, specie d’estate (che si beve più birra), e poi come si gestiscono? Meglio arrivarci preparati! Una commedia con risvolti didattici, ispirata non a un romanzo, ma a un libro di “auto-apprendimento”, nel quale gli autori (sceneggiatori di Sex & the City) sintetizzano, categorizzano e indicizzano gli 11 macro-comportamenti maschili che evidentemente mostrano che “non gli piaci abbastanza”: da “se non ti chiede di uscire…” a “se fa sesso con un’altra…” a “se è uno stronzo egoista…” L’espressione “evidentemente mostrano” è da intendersi come ironica e amara. Perfetta lettura da spiaggia, da fare a voce alta, con amiche e vicine di ombrellone, organizzando improvvisati referendum sulle balle che ci si è sciroppate negli anni.
Da vedere davanti a un allegro falò di foto di ex.
(per continuare la lettura cliccare su “7”)