TP/Raitre Sui salari in Italia e reddito minimo garantito
Il tema del nostro sondaggio di oggi riguarda sempre la crisi ma analizzata sotto il profilo dei salari. Le ultime rilevazioni dell’ Istat confermano infatti che i salati Italiani sono cresciuti meno degli altri salati nei Paesi Europei. Abbiamo quindi chiesto, agli intervistati, il motivo di questo progressivo impoverimento e, in fine, abbiamo chiesto un parere su una soluzione prospettata nelle ultime settimane: il reddito minimo garantito.
Il dato è abbastanza netto e non necessità di particolari commenti. Il campione intervistato individua in tutta la classe dirigente, politici in testa, la maggiore causa del “disastro Italiano”.
Rispetto al salario minimo la situazione appare molto definita. Esiste una maggioranza favorevole all’introduzione di questa forma di welfare, a tutti i costi. Inoltre un 20% circa di soggetti intervistati di dichiara favorevole a condizione che tale sussidio non risulti eccessivo.
[ad]Ovviamente in un periodo di crisi è chiaro che la domanda di tutele sociali cresce in maniera esponenziale. Tuttavia esiste un equivoco di fondo e riguarda l’oggetto della domanda. La definizione di “salario minimo garantito” assume varie forme e significati. Solo per fare qualche esempio basta ricordare che lo Smic in Francia funziona in maniera molto diversa rispetto al salario di cittadinanza tedesco e rispetto all’ Aiuda spagnola (molto più simile alla nostra Cig).
Ma al di là delle formule è la domanda di tutele sociale che viene messa in evidenza in questo sondaggio; una domanda che non tiene conto della crisi del debito e delle oggettive difficoltà nel recuperare i soldi utili a realizzare un complesso sistema di reddito garantito.